Autonomia differenziata approvata con 110 sì, il Pd canta l’inno di Mameli. Romeo: «La Lega di oggi è per un federalismo ragionevole» – Video
Il voto del Senato arriva alle sei e mezza di pomeriggio e non ci sono dubbi: approvata con 110 sì, 64 no e 3 astenuti. L’Autonomia differenziata che permette alle Regioni a statuto ordinario di chiedere di gestire autonomamente fino a 23 materie (dai servizi sanitari ai trasporti passando per la sicurezza sul lavoro e l’istruzione) e relative imposte è a un passo dal diventare legge, visto che si prevede un passaggio alla Camera veloce e con un ridotto ruolo delle commissioni. E’ soprattutto Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega, a rivendicare nell’aula del Senato l’approvazione di un testo che rappresenta il coronamento di un progetto che data la nascita della prima Lega, quella di Miglio e Bossi. In aula, infatti, poco prima del voto si presenta anche Matteo Salvini.
E Romeo cita proprio il leader del Carroccio nel suo intervento, parlando del fatto che il testo in votazione è la realizzazione di un «federalismo ragionevole, quello voluto da Salvini»: «Garantiremo i servizi essenziali – dice Romeo – un fondo di perequazione c’è, è stato approvato da tempo, e continuerà ad essere finanziato non ci sono pericoli. Se ci sono Regioni che hanno risparmiato sul costo del personale e che hanno saputo ben amministrare, non capiamo perché non possano assumere per imposizione dello stato centrale”. Romeo dice anche che questo è l’«avviso di un percorso per poi avviare le intese tra governo e Regioni e voglio quindi ricordare chi, in Lombardia e Veneto, ha portato avanti i referendum che ci hanno portato fino a qui». Mentre il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, fa un intervento in aula dicendo anche lui che i livelli dei servizi non saranno limitati, i parlamentari del Pd alzano bandiere tricolori a favore di diretta tv: “Dalla bandiera rossa al tricolore è già un bel passo avanti” chiosa De Priamo. Che a conclusione del suo intervento ripete: “Non abbiamo nessun baratto da fare. Siamo qui per servire l’Italia, possiamo anche sbagliare ma non facciamo scambi. Non si scambia e non si divide nulla, l’Italia di Dante e di Mameli è l’Italia delle specificità. Al momento del voto, il Pd intona l’inno di Mameli e l’aula viene sospesa.
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