Conti correnti, le spese salgono di più di 100 euro l’anno. Scende il tasso di remunerazione
La spesa annuale per i conti correnti aumenta in media di più di 100 euro l’anno. Lo fa sapere Bankitalia nella sua indagine sulle spese del 2022. L’aumento medio è stato di 104 euro, con una crescita del 9,82%. Ovvero circa 9,3 euro rispetto all’anno precedente. E non solo, fa sapere La Stampa, si tratta del settimo incremento consecutivo. Ma la crescita è più alta di quella dell’inflazione, che nel periodo si è fermata all’8,1%. L’andamento al rialzo vale sia per le spese fisse che per quelle variabili. Rispettivamente per il 63,4% e per il 36,6% dell’aumento complessivo. Tra le spese fisse in maggior aumento sono i canoni. Seguite da quelle di gestione e da quelle di emissione di carte di credito, debito e prepagate. Mentre le spese variabili sono cresciute sia per l’aumento delle transazioni che per quello dei costi unitari delle stesse.
La spesa annua
Dalla crescita si sono salvati i correntisti online e quelli di Poste Italiane. L’incremento per entrambi è stato del 2%, con una spesa di 33,7 euro e di 59,6 euro. E una crescita per ognuno di circa 70 centesimi. «La spesa dei conti online permane su un livello ancora significativamente inferiore a quello dei conti bancari convenzionali: il divario di spesa, aumentato fino ad arrivare a 70,2 euro (61,8 euro nella rilevazione precedente), è legato alla crescita della spesa di gestione dei conti tradizionali. La marcata differenza di costo tra le due tipologie di conto deriva principalmente dalla più conveniente struttura tariffaria», spiega via Nazionale. I conti in filiale sono insomma sempre più costosi. Mentre la riduzione delle spese è sempre associata ai servizi online. Intanto si è anche ampliato il divario tra conti postali e ordinari. Precisamente, da 36 a 44 euro.
La differenza tra banche e Poste
Questo perché, spiega Bankitalia, la clientela postale fruisce saltuariamente di servizi come il conto titoli e la percentuale di detentori di carte di credito è molto bassa. Il tasso di remunerazione invece è sceso. Più precisamente, è passato dallo 0,3% del 2021 allo 0,2% del 2022. La giacenza media è inferiore agli ottomila euro. Mentre la commissione unitaria di istruttoria veloce, sugli sconfinamenti e sugli scoperti di conto corrente è lievemente diminuita. Ovvero è calata da 16,90 a 16,40 euro. Ma rimane con un tasso d’interesse del 9,2% sulle cifre dello scoperto.
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