Dopo lo stop a Bologna, a Firenze si prova a proiettare “Il Testimone”, film della propaganda putiniana
Dopo esser stato cancellato a Bologna, il lungometraggio putiniano che vede la guerra in Ucraina secondo il punto di vista del Cremlino torna a Firenze. A parlare del caso è Repubblica. Due associazioni, Firenze Rinasce, che ha annunciato una lista civica per le Comunali, e Firenze Consapevole, organizzano nel capoluogo toscano la proiezione di ‘Il Testimone‘. L’evento è previsto l’1 febbraio alle 20,30 nel Teatro dell’Affratellamento di via Gianpaolo Orsini, a ingresso libero. A Firenze «la visione del film sarà l’occasione per discutere della guerra in corso con due giornalisti italiani, Vincenzo Lorusso e Andrea Lucidi, che da anni vivono in Donbass».
Gli organizzatori: «Spero possa esser un forte messaggio per la pace»
«Abbiamo voluto organizzare la proiezione di questo film molto ‘discusso’ per dare un segnale chiaro: che a Firenze, cioè, qualsiasi censura sull’arte e il pensiero non può trovare spazio», dichiara a Repubblica Alessandro De Giuli di Firenze Rinasce, mentre a Bologna – prosegue – la proiezione del film è stata vietata in quanto considerato eccessivamente filorusso. Noi invece guarderemo il film, che dal trailer e dalle recensioni appare ben fatto e non certamente improvvisato e propagandistico, ne discuteremo – con serietà e con molta passione – per poi dare la nostra valutazione estetica e politica dell’opera». E ancora: «Per ora non possiamo altro che augurarci che la pellicola possa costituire un forte messaggio in favore della pace e della ragionevolezza in contrasto con gli irrazionali e criminali venti di guerra dentro cui ci stanno trascinando i governi venditori di armi e le miopi scelte militari della Nato». “Il Testimone” fu lanciato il 17 agosto scorso in Russia, ma fu un flop al botteghino. Per realizzarlo sono stati spesi 200 milioni di rubli (1,75 milioni di euro), ma gli incassi sono valsi solo 14 milioni di rubli (128.000 sterline) nelle prime due settimane. Parla di un violinista belga, Daniel Cohen, che si trova a Kiev per esibirsi nel febbraio del 2022, a pochi giorni prima dell’inizio della guerra. Cohen si troverà poi sul fronte, davanti a dei soldati ucraini dipinti come nazisti veri e propri, cultori del “Mein Kampf”.