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Limite 30 all’ora, è pronta la direttiva di Salvini: «Eccezioni ai 50 all’ora solo in alcuni casi e sempre motivate»

23 Gennaio 2024 - 21:56 Redazione
Dopo polemiche e dibattiti politici, ecco cosa prevede il testo del ministero dei Trasporti

Dopo polemiche, annunci e dibattiti politici, è ufficialmente pronta la direttiva del Ministero dei Trasporti sui limiti di velocità nei centri urbani. Il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, nonostante si fosse detto da subito contrario alla possibilità di introdurre il limite dei 30 all’ora nei centri abitati – come successo a Olbia e a Bologna – ora si dice pronto a impegnarsi per avviare un confronto istituzionale collaborativo sul tema. Il Mit ci tiene a chiarire in una nota che «verrà trovato un equilibrio affinché non ci siano provvedimenti poco efficaci o addirittura dannosi». Dal ministero spiegano che l’obiettivo «è chiarire alcuni passaggi ai Comuni che intendono fissare deroghe al limite generale di velocità di 50 km orari fissato per i centri urbani. Tali deroghe (che possono operare sia in alto, fino a 70 km all’ora, sia in basso) possono essere previste solo per singole strade o tratti di strada, laddove sussistano determinate condizioni oggettive. Inoltre, il Comune deve in ogni caso motivare la deroga»

Le eccezioni

Tra le eccezioni ai 50 all’ora il ministero cita ad esempio i tratti di strada con frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi di gioco e simili. E aggiunge che limiti di velocità superiori «possono all’inverso essere fissati nelle strade urbane di scorrimento o nei tratti di strada dotati di impianto di semafori coordinati ad onda verde». Insomma, i Comuni non possono fissare deroghe al limite dei 50 km/h in modo generalizzato perché, secondo il ministero, «risulterebbe di per sé arbitrario e non consentirebbe di valutare attentamente la pluralità di interessi connessi alla circolazione stradale».

Il Codacons sul piede di guerra

Nonostante le parziali rassicurazioni del ministero guidato da Salvini, in un primo momento il Mit non aveva fornito alcun dettaglio sui contenuti della direttiva. E Codacons era già partito col piede di guerra. «Siamo in attesa di visionare il testo della direttiva sui limiti di velocità nei centri urbani e, se confermerà una limitazione dei poteri dei sindaci in materia di sicurezza stradale, impugneremo l’atto al Tar del Lazio», hanno dichiarato dall’associazione dei consumatori. «Tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che misure come quella adottata a Bologna hanno molteplici effetti positivi, e pochissimi disagi per gli automobilisti», hanno concluso.

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