Roma, la bimba stuprata e maltrattata per anni dal padre e salvata dalla sua insegnante
Durante il giorno era obbligata a lavorare nel negozio di casalinghi a Ponte Milvio (Roma). Mentre la notte il padre entrava nella sua cameretta per abusare di lei. Una storia di maltrattamenti e violenza sessuale andata avanti per oltre 10 anni, da quanto la vittima, una ragazzina di origini cinesi, era solo una bambina. Una volta compiuti 18 anni è scappata di casa e ha denunciato a una centro anti-violenza. I passi successivi sono stati la segnalazione in Procura e l’allontanamento dalla famiglia. A salvarla sarebbe stata anche una professoressa che le è stata accanto quando la vittima ha deciso di raccontare gli anni di soprusi e vessazioni. Lo ha raccontato la stessa insegnante ieri, lunedì 22 gennaio, tra le aule del tribunale di Roma.
«Forza e determinazione»
«La cosa più bella – ha spiegato – è stata vederla ritornare, non a sorridere, perché non sorrideva più, ma ad avere forza e determinazione. Ha fatto un esame di maturità come non avevo mai visto fare». La giovane ha subito maltrattamenti, fisici e psicologici, «che la facevano sentire inadeguata e sminuita», ha continuato la professoressa. «Poi mi ha parlato di molestie sessuali che andavano avanti da quando era alle medie, di lividi sul seno e sul petto». Quindi l’incontro con la psicologa dell’Istituto romano, il centro Differenza Donna e l’indagine.
La pandemia
«Durante il periodo del Covid la ragazza non riusciva a contattare la scuola, pensavo ci fosse una situazione di indigenza, ma non era così». La ragazzina veniva «svegliata di notte, si sentiva toccare, filmare, fotografare», spiega l’insegnante, citata da la Repubblica. Fin da piccola è stata costretta a lavorare, anche per 12 ore al giorno. E a subire la violenza del padre. In casa l’unico “porto sicuro” era sua sorella. E quando quest’ultima ha deciso di andare a vivere altrove, la giovane ha capito che doveva fare qualcosa: «Era terrorizzata, diceva di dover scappare di casa». E così è stato.