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Israele, manifestanti bloccano l’autostrada Tel Aviv-Gerusalemme per chiedere un accordo sul rilascio degli ostaggi – I video

24 Gennaio 2024 - 20:47 Redazione
Migliaia di persone sono scese in strada per chiedere a Netanyahu di dare una svolta alle trattative con Hamas

Sono migliaia i manifestanti scesi in strada stasera a Tel Aviv per chiedere al governo la liberazione immediata degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a oltre 100 giorni dall’attacco del 7 ottobre scorso. Su iniziativa di alcune organizzazioni femminili, un gruppo di cittadini israeliani si è dato appuntamento vicino al ministero della Difesa e ha poi bloccato il traffico nella vicina arteria Ayalon, che collega la città con Gerusalemme. Secondo il Times of Israel, non si vedevano manifestazioni di piazza così partecipate dalle proteste contro la riforma giudiziaria dello scorso luglio. Durante il blocco stradale ci sono stati alcuni scontri con le forze di polizie, che hanno cercato di liberare la carreggiata trascinando i manifestanti.

La richiesta ribadita al premier Benjamin Netanyahu è quella di arrivare a un accordo immediato per la liberazione degli oltre 130 ostaggi israeliani che sono ancora tenuti prigionieri da Hamas nella Striscia di Gaza. Proprio questa mattina, fonti del governo israeliano hanno smentito passi avanti nella trattativa con gli islamisti palestinesi e hanno parlato di un «continuo inasprimento delle posizioni». Sempre nella giornata di oggi, si sono tenute altre manifestazioni di sostegno alle famiglie degli ostaggi israeliani in cui si chiedeva al governo di Tel Aviv di trovare un accordo mediato da Qatar o Egitto. Picchetti di dimostranti sono stati segnalati a Gerusalemme, a ridosso del ministero degli Esteri e all’ingresso della Knesset, e a un centro commerciale di Tel Aviv. E forse è proprio sulla spinta di tutte queste proteste che oggi Netanyahu ha provato a ristabilire il dialogo con Abdel Fattah Al-Sisi. Ma secondo alcuni media israeliani, l’ufficio del presidente egiziano avrebbe rifiutato la telefonata.

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