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Caterina Stellato, vittima di maltrattamenti e stalking: «Tra poco il mio compagno uscirà di galera e io ho paura»

24 Gennaio 2024 - 07:33 Redazione
caterina stellato
caterina stellato
Vive in una località segreta. Ma il luogo è finito nelle carte giudiziarie

Caterina Stellato, 43 anni, è stata la compagna di Antimo Carrera per 25 anni. Ha avuto con lui due gemelli 11enni e un ragazzino di 13 anni. Nel 2020 lo ha denunciato per maltrattamenti. Il giudice le ha affidato i figli. Il 10 febbraio 2020 Carrera tenta di entrare in casa dalla finestra. Viene denunciato ed arrestato. Poi condannato anche per stalking. Ma lei, racconta in un’intervista al Corriere della Sera, vive in un luogo segreto perché sa che lui presto tornerà libero. «Mi aveva picchiato fino alle sei del mattino. Io mi sono alzata, gli ho portato il caffè a letto, ho finto che fosse un giorno come un altro, mi sono vestita per andare al lavoro, ho dato un bacio ai bambini e sono uscita da quella casa per non tornare mai più».

La storia

Caterina racconta: «Lasciare lì i piccoli è stato come strapparmi il cuore, ma per salvare loro dovevo prima salvarmi io, e lui a loro non aveva mai fatto del male». Anche se vive in una località segreta, qualche carta giudiziaria in cui è indicato il suo domicilio è finita nelle mani della famiglia di lui. Per questo, spiega a Giusi Fasano, teme che tornerà a cercarla quando uscirà dal carcere: «Spero non lo faccia ma temo il contrario. Quando sono arrivata qui mi sembrava di vederlo a ogni angolo, mi voltavo per accertarmi che non ci fosse. Non ci vorrà molto perché esca, è stato condannato a sei anni e mezzo solo per maltrattamenti e stalking. Non l’hanno mai accusato di tentato omicidio ma nel video si vede bene quant’era furioso».

I femminicidi

E ancora: «Non aveva più né me né i suoi figli. Era sconfitto. Un demonio. Se mi avesse raggiunta mi avrebbe sicuramente uccisa». Quando sente parlare di una vittima di femminicidio per lei «è un colpo al cuore ogni volta. Immagino la loro paura, penso a che cosa provano andando incontro alla fine, penso alla loro angoscia perché nessuno le aiuta. Ci sono andata vicina tante di quelle volte…Ricordo quando mi portava nelle strade buie e isolate, di notte, per picchiarmi. La paura mi faceva sprofondare, finivo in un abisso che conosce soltanto chi lo vive, mi creda. Ma oggi sono ancora qui, ho vinto io».

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