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Beatrice Venezi e le critiche dell’Orchestra Sinfonica: «C’è la tendenza a offendermi perché sono di destra»

25 Gennaio 2024 - 05:34 Redazione
beatrice venezi
beatrice venezi
Il direttore d'orchestra replica anche alle contestazioni di Nizza

Nei giorni scorsi i musicisti dell’Orchestra Sinfonica Siciliana non hanno reso omaggio al direttore d’orchestra Beatrice Venezi al termine del doppio concerto al Politeama. Alcuni hanno voluto anche spiegarne il motivo. «Se nessuno di noi si è mosso è perché la direttrice d’orchestra ha solo complicato il nostro lavoro: sarebbe stato più facile suonare senza di lei», ha dichiarato Claudio Sardisco, flautista della Foss da quasi 40 anni. Il motivo è presto detto: «La scena se l’è presa lei, ma il lavoro “sporco” lo abbiamo fatto noi orchestrali». Oggi Venezi in un’intervista al Giornale ribatte a tutte le critiche. «Sono stata la prima donna a dirigere in Armenia, in Georgia, in Azerbajan. Ho condotto oltre 200 concerti e più di 70 recite d’opera. Ma se non sei dalla parte giusta…», esordisce nel colloquio con Stefano Zurlo.

Il mondo della cultura dominato dalla sinistra

Venezi dice che «il mondo della musica, come quello della cultura in generale, è stato dominato dalla sinistra». Mentre lei è di destra «o, se si preferisce, non seguo il mainstream». E aggiunge che «alla testa delle istituzioni musicali tricolori vedo sempre le stesse facce di prima. Non mi sembra siano di destra». Poi parla del precedente della contestazione di Capodanno a Nizza: «Sì, tre o quattro spettatori, fra i mille presenti e gli oltre undicimila che mi avevano applaudito nei giorni precedenti, hanno esibito uno striscione con la scritta: “Via i fascisti”. Il teatro li ha fischiati». Fa sapere di non avere simpatie per il fascismo «ma non sono allineata con la cultura dominante e allora ogni occasione è buona per farmi l’esame del sangue».

Le critiche dell’Orchestra Sinfonica Siciliana

Sulle critiche dell’Orchestra Sinfonica Siciliana replica così: «Se un direttore non funziona, gli orchestrali lo sfiduciano apertamente, senza tanti giri di parole. Non mi pare sia successo a Palermo. Comunque, tre comunicati stampa, uno delle prime parti, smentiscono la versione di una piccola minoranza di tre professori su oltre settanta elementi in organico “perché non corrispondente alla realtà” e nello stesso pezzo di Repubblica il primo violino Pasquale Faucitano mi fa i complimenti e mi definisce “una professionista seria e preparata”. Il tutto verrà valutato dai miei avvocati. Però…». E conclude: «Io non posso pronunciare una sillaba senza essere esaminata. E, mi spiace dirlo, c’è una tendenza a sminuirmi, a offendermi, a personalizzare le critiche. Gli artisti di sinistra invece fanno quello che gli pare: firmano appelli, manifesti, lenzuolate contro quel ministro, quella legge, quella nomina. Guardi cosa sta accadendo al Teatro di Roma».

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