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Chiara Ferragni dopo la stretta del governo su influencer e beneficenza: «Così non si potrà cadere più in errore»

25 Gennaio 2024 - 16:03 Redazione
L'imprenditrice si dice «lieta» per il provvedimento del governo, che punta a imporre regole più chiare per le campagne benefiche associate ad attività commerciali. E insiste sula linea dell'«errore», come aveva fatto subito dopo le polemiche del caso Balocco

Il Consiglio dei ministri di oggi, 25 gennaio, ha dato il via libera al disegno di legge sulla trasparenza delle campagne di beneficenza legate ad attività commerciali, che prevede regole e sanzioni stringenti anche per gli influencer. D’altronde proprio dal loro mondo è arrivato il primo input, dopo il caso dei pandoro Balocco promossi da Chiara Ferragni e le polemiche dopo la multa dell’Antitrust per la presunta campagna benefica per i bambini dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Poco dopo il Cdm, l’imprenditrice ha commentato il provvedimento di palazzo Chigi dicendosi «lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo». E dopo aver parlato di «errore di comunicazione», nelle prime fase delle polemiche contro di lei, l’influencer torna fare autocritica: «Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali».

L’errore

Ferragni insiste sull’errore e spiega che questo provvedimento del governo «consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall’altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura di essere accusato di commettere un’attività illecita». Il ddl prevede l’obbligo di fornire sulle merci le finalità dei ricavi e l’ente beneficiario della beneficenza, insieme all’importo o alla percentuale destinata a tale scopo. In caso di violazione si parla di sanzioni sanzioni che vanno dai 5mila ai 50mila euro. In caso di ripetute infrazioni, è prevista anche la possibilità di sospendere l’attività da un mese a un anno.

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