No! Non c’è una lampada ebraica davanti a Palazzo Montecitorio
Un segno evidente in prima vista. Questo è quello che la pavimentazione del colle che ospita la Camera dei Deputati sembra suggerire secondo alcuni utenti sui social, che nel disegno della piazza vedono una menorah, la tipica lampada ebraica a sette braccia. Come stanno veramente le cose? In realtà quella tra i sampietrini è una meridiana. Vediamo da dove nasce la confusione, intanto, per questa e altre verifiche vi suggeriamo i due speciali “Le bufale della propaganda pro Israele” e “Le bufale della propaganda pro Palestina“.
Per chi ha fretta:
- Si sostiene che il disegno della piazza di Montecitorio a Roma sia una menorah, la tipica lampada a sette braccia ebraica.
- Il disegno in realtà è una meridiana.
- Lo gnomone è costituito dall’obelisco antistante.
Analisi
Vediamo uno screenshot di uno dei post oggetto di verifica. Nella descrizione non si legge nulla, mentre all’interno del tweet di Cesare Sacchetti immortalato nel fermo immagine:
«La menorah di fronte a Montecitorio è stata realizzata negli anni del centrosinistra quando Violante era presidente della Camera nel 1996. La realizzazione della menorah conferma il passaggio che c’è stato dalla Prima alla Seconda Repubblica. La Seconda Repubblica è composta da scendiletto gestiti completamente dalla lobby sionista»
Menorah è il nome della tipica lampada ad olio ebraica a sette braccia, simboleggianti i sette giorni della creazione del mondo descritti nel Vecchio Testamento della Bibbia. La lampada veniva in antichità nel tempio di Gerusalemme e tutt’ora la sua effige spicca sullo stemma dello Stato di Israele. Innegabilmente, la forma della menorah è simile a quella che si vede tracciata tra i sampietrini di fronte al palazzo oggi sede della Camera dei Deputati. Tuttavia, la ragione non ha niente a che vedere con Israele o l’ebraismo, come suggeriscono i post su Facebook.
È una meridiana
L’arcano – di cui avevamo già scritto – è presto svelato dal sito ufficiale del turismo di Roma. Dove leggiamo la storia degli edifici che si sono avvicendati sul colle e dell’obelisco di Augusto, portato a Roma dall’Egitto nel 10 a.C.
L’area ai piedi e intorno all’obelisco era pavimentata con un mosaico con la rappresentazione dei venti, dei segni dello zodiaco e di una meridiana. Costituiva probabilmente lo gnomone della meridiana, ovvero la parte che proietta l’ombra. L’Obelisco Campense rimase in piedi fino al X o XI secolo ma a causa forse di cedimenti del terreno per terremoti o inondazioni, crollò e venne progressivamente interrato e se ne perse la memoria. La sua funzione astronomica, però, destava grande interesse per studiosi e collezionisti, per questo, fu cercato con grande cura e, dopo vari tentativi infruttuosi, fu finalmente rinvenuto e, nel 1748, papa Benedetto XIV ne ordinò l’estrazione. Risultò rotto in cinque pezzi e molto rovinato dal fuoco. Il lavoro di estrazione e ripristino fu affidato all’ingegnere Antonio Zabaglia, persona incolta ma con un grande talento per le opere meccaniche. Dovevano passare ancora 40 anni e finalmente, nel 1792, l’obelisco fu collocato nella attuale posizione, grazie all’opera di Giovanni Antinori. Fu restaurato nel 1965 e, nel 1998, fu risistemata la piazza, ricreando nella pavimentazione gli elementi zodiacali e le linee guida che restituiscono all’obelisco la sua funzione di indicatore di meridiana.
In quest’immagine di fine 1800 tratta dal Corriere della Sera vediamo la piazza senza la meridiana.
Conclusioni
Si sostiene che il disegno della piazza di Montecitorio a Roma sia una menorah, la tipica lampada a sette braccia ebraica. Il disegno in realtà è una meridiana. Lo gnomone è costituito dall’obelisco antistante.