Incidente del pullman di Mestre, l’esito della perizia sull’autista: «Nessun problema al cuore, è morto per l’impatto»
L’autista che guidava il bus precipitato dal cavalcavia di Mestre il 3 ottobre scorso non ha avuto un malore prima dell’incidente. È questo l’esito della perizia sul corpo di Alberto Rizzotto, da cui è emerso che l’uomo non aveva problemi al cuore. Il 40enne, stando ai risultati dell’esame medico-legale, è morto per lo sfondamento del cranio in seguito alla caduta del pullman da un’altezza di oltre 10 metri. L’incidente in cui perse la vita Rizzotto ha un bilancio di 21 morti e 15 feriti ed è avvenuto in circostanze ancora da chiarire del tutto. Il bus elettrico della compagnia «La Linea» è precipitato dal cavalcavia mentre trasportava 35 turisti al camping Hu di Mestre. Al momento, sono tre gli indagati: due funzionari del Comune e l’amministratore delegato de «La Linea». Oltre all’esame medico-legale sul corpo di Rizzotto, che ha escluso un presunto malore dell’autista prima dell’incidente, la procura ha affidato verifiche anche sul ponte (che nel punto della tragedia era privo di guardrail), sulle registrazioni delle telecamere e sulle scatole nere del pullman. Al momento, però, non è ancora chiaro cosa abbia causato l’incidente.
Leggi anche:
- Incidente del pullman di Mestre, le presunte “anomalie” nel cuore dell’autista Alberto Rizzotto
- Strage di Mestre, nuovi esami sul cuore dell’autista. L’avvocato nega le voci: «Non è stato in ospedale per problemi cardiaci»
- Incidenti Mestre, perché Venezia ferma i pullman elettrici Yutong: «In Italia ne circolano 70»