Il sollievo di Netanyahu per la sentenza dell’Aja: «Salvaguardato nostro diritto all’autodifesa». E anche l’Anp è soddisfatta – Il video
È accolta con moderata soddisfazione tanto da Israele quanto dall’Anp la sentenza della Corte internazionale di Giustizia che ha intimato allo Stato ebraico di mettere in opera misure cautelari per evitare che a Gaza possa avvenire un genocidio. Nonostante le sgrammaticature dell’ala più estremista della sua coalizione – il ministro Itamar Ben Gvir ha accusato subito dopo la lettura della sentenza di antisemitismo la Corte dell’Aja – Benjamin Netanyahu ha reagito infatti con toni ben più posati. Ciò che più conta per il premier israeliano è che la Corte Onu non ha ordinato, come previsto da alcuni, a Israele di cessare il fuoco a Gaza. «L’impegno di Israele al diritto internazionale è incrollabile, così come lo è quello sacro a continuare a difendere il nostro popolo. Come ogni altro Paese, Israele ha il diritto inalienabile a difendersi», ricorda Netanyahu. Ora, il «vile tentativo di negare a Israele questo diritto fondamentale è una discriminazione sfacciata contro lo Stato, ed è stato giustamente rigettato». Un plauso implicito alla mancanza di riferimenti nella pronuncia della Corte alla necessità di interrompere le operazioni militari lanciate in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Netanyahu sa comunque che la Corte mantiene un faro quanto mai acceso su quanto accade e continuerà ad accadere nella Striscia, per verificare i presupposti dell’esistenza di atti di genocidio sulla popolazione palestinese. Per questo rinnova le sue contro-argomentazioni sul merito del caso portato dal Sudafrica all’Aja: «L’accusa di genocidio a Israele non è solo falsa, ma anche oltraggiosa, e tutte le persone di buonsenso nel mondo dovrebbero respingerla». Genocidarie se mai, ribatte il leader di Gerusalemme, sono le azioni e la natura stessa di Hamas, l’roganizzzioen terroristica che «ha perpetrato le più orribili atrocità contro gli ebrei dalla Shoah, e promette di ripeterle ancora e ancora», ricorda Netanyahu alla vigilia del Giorno della Memoria. «La nostra guerra è contro di loro, non contro i civili palestinesi», conclude il premier, ribadendo anche l’impegno a «continuare a facilitare l’assistenza umanitaria e tenere i civili al riparo dai danni, per quanto Hamas li usi come scudi umani».
Il giudizio dell’Anp
Soddisfazione per la sentenza della Corte, per ragioni opposte, è stata espressa anche dall’Autorità nazionale palestinese. «I giudici hanno stabilito i fatti e la legge, si sono pronunciati in favore dell’umanità e del diritto internazionale», ha detto intervenendo in tv il ministro degli Esteri palestinese Riad al-Malki. «La Palestina – ha aggiunto – fa appello a tutti gli Stati affinché sia garantita i’implementazione dei provvedimenti richiesti dalla Corte, anche da parte di Israele, che è la potenza occupante».
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