Trionfo Sinner in Australia, Panatta incorona il talento azzurro: «È un campione, rimarrà nella storia»
«Ho fatto un urlo alla fine che poche volte nella vita, troppo bello, troppo godurioso». Paolo Bertolucci non nasconde l’emozione in apertura della puntata del podcast La Telefonata, dall’altra parte della “cornetta” c’è l’amico e rivale Adriano Panatta. I loro botta e risposta sui social sono ben noti agli appassionati di tennis, e nell’episodio odierno – 28 gennaio – commentano la finale degli Australian Open vinta da Jannik Sinner a Melbourne. «È partito male, ha perso due set, era lento, Medvedev l’ha giocata a livelli che hanno sfiorato la perfezione: poi piano piano l’ha agganciato. È diventata una partita di nervi e contro Sinner in molti, su questo piano, si fanno male scontrandosi con lui», dice sicuro Bertolucci, come aveva commentato anche su X. «Disamina completamente sbagliata, mo te la spiego io», replica divertito Adriano Panatta, ultimo tennista italiano vincitore di un Grande Slam maschile dell’era Open, 48 anni fa a Parigi. «Il russo oggi è andato contro la sua natura, anticipando, non dando tempo all’avversario, aggredendolo e togliendogli il tempo. Ha provato a farlo giocare d’istinto, dove il 22enne è meno forte. Però ero convinto che Sinner avesse molte chance per tornare e vincere il match, perché non credevo che il russo potesse continuare con quel ritmo lì per 3 ore», spiega Panatta, «e infatti quando si è abbassata la velocità, Sinner ha avuto più tempo per colpire e l’ha ribaltata».
Sinner di cattivo umore
Ma poi rivela quello che secondo lui c’è stata un’avvisaglia importante, che a inizio match lo ha preoccupato nonostante le sensazioni positive sul risultato finale. «Quando l’ho visto entrare in campo, ho detto a mia moglie Anna: “Guarda, non ha la stessa faccia dell’altro giorno con Djokovic“. Era di cattivo umore, non so come dire. Di solito è sereno». Un elemento questo che glielo ha fatto «sembrare più umano», segno che la finale di un Grande Slam può incrinare le certezze anche di un campione razionale come Sinner. «È un grande campione, rimarrà nella storia del tennis mondiale», ha chiosato Panatta, «ed è anche un grande prodotto di esportazione del nostro Paese: è un bravo ragazzo, intelligente, modesto, sereno quando parla con la stampa». Poi ha ripreso a battibeccare con l’amico e collega Bertolucci. «Ti consiglio di ascoltarmi quando parlo in televisione», lo ha punzecchiato quest’ultimo, «così capisci come funziona tutto, capisci come è andato il match e a quel punto posso interfacciarmi con un interlocutore di livello».
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