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Selvaggia Lucarelli e Ilary Blasi: «Ha capitalizzato l’infelicità vendendo le sue memorie a Mondadori e Netflix»

30 Gennaio 2024 - 05:31 Redazione
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Oggi esce "Che stupida", ovvero la verità della showgirl sulla fine della storia con Francesco Totti. Il commento

Oggi nelle librerie arriva Che stupida, il libro di Ilary Blasi che racconta la «sua verità» sulla fine del matrimonio con Francesco Totti. Edito da Mondadori, segue il documentario Unica su Netflix in cui la showgirl ha mostrato le sue lacrime raccontando una vicenda in cui un equivoco su un presunto tradimento ha portato alla rottura con l’ex capitano della A.S. Roma. Nel frattempo però Cristiano Iovino, convocato da Totti in tribunale nella causa di separazione, ha sostenuto in un’intervista che quello che ha raccontato Blasi su di lui è falso e che i due hanno avuto una «frequentazione intima». Oggi Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano scrive una non-recensione del volume, confessando subito di non averlo ancora letto, ma parlando della “strategia di separazione” della conduttrice.

La strategia di separazione

Lucarelli spiega che Blasi ha agito così a causa delle prime mosse di Totti dopo l’annuncio della separazione. Ovvero la famosa intervista in cui affermava di non aver tradito lui per primo e parlando dei Rolex e delle borse. Per questo Ilary ha escogitato un piano. Ovvero «ricostruire la sua reputazione a colpi di eventi mediatici ben retribuiti e chiudere accordi a lungo termine con Netflix e Mondadori mentre Totti giocava tranquillo a padel. Niente interviste gratis su riviste, quotidiani o storie su Instagram per difendersi». Bensì una gestione della separazione «in stile Anni Novanta», vendendo la sua storia ai grandi media e ai grandi editori e «capitalizzando l’infelicità, come le star più paracule hanno sempre saputo fare». Vendendo ogni singolo pezzo della separazione a un prezzo più alto dei Rolex. Così ne è uscita «non solo più ricca, ma anche furbescamente più umana».

La moglie candida che prende un caffè

Ovvero come la moglie candida che prende un caffè con uno sconosciuto e si ritrova in una storia più grande di lei. Mentre il marito si innamora di Noemi Bocchi, che in pratica è la sua sosia. «Ovviamente nessuno di noi ha mai creduto alla storia del semplice caffè. Che fosse almeno un cappuccino con doppio espresso era più che evidente, ma non importava», chiosa Lucarelli. L’opinionista segnala anche un altro dato di fatto importante: in quel momento e periodo storico la carriera di Totti come calciatore era finita e il campione non ha saputo riciclarsi in altri ruoli nel mondo del calcio, finendone alla fine di fatto espulso. Mentre la carriera di Blasi era (ed è) all’apice. «A lui è capitato di innamorarsi, a lei di distrarsi. A lui di avere una relazione, a lei di flirtare».

Simpatica paracula

Insomma, chiude Lucarelli, oggi esce Che stupida, ma Che gran simpatica paracula sarebbe stato un titolo più onesto. In attesa dell’uscita del libro Blasi è stata intervistata dal settimanale 7 del Corriere e da Silvia Toffanin a Verissimo. In entrambi i casi ha mandato segnali di pace a Totti, pur precisando che non lo riconosce più. Mentre è difficile non notare che l’intervista di Iovino (e la successiva rivelazione dell’amicizia tra lui e Alex Nuccetelli, amico e confidente di Totti) sono arrivate entrambe alla vigilia del lancio del libro. La battaglia di comunicazione continua. E come succede spesso in tutti i campi in questi casi, la verità diventa soltanto un accessorio della guerra.

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