Israele-Hamas, cosa sta succedendo nel Pd milanese che si spacca sul sostegno pro-Palestina
Il ramo milanese del Partito Democratico si spacca sul sostegno alla Palestina manifestato da alcuni esponenti di partito. Al sit-in di sabato 27 gennaio, non autorizzato dalla Questura, ha preso parte anche Lorenzo Pacini, 27 anni e assessore del Municipio 1. La sua presenza in via Padova non è passata affatto inosservata e ha suscitato le critiche non solo di chi siede dalla parte opposta del consiglio comunale – a partire da Alessandro Verri, capogruppo della Lega, che ne ha chiesto le dimissioni – ma anche dei suoi stessi colleghi di partito. «La propaganda di Hamas colpisce anche gli esponenti del Pd, il sindaco Giuseppe Sala prenda le distanze», ha attaccato il leghista pochi giorni fa in Consiglio comunale. A rispondergli è stato Filippo Barberis, capogruppo del Pd, che ha sconfessato il giovane collega del Municipio 1. «Partecipare a una manifestazione che noi, prima ancora che venissero prese altre decisioni da parte del ministero, avevamo segnalato alla prefettura come un evento che doveva essere evitato è un errore politico grave», ha spiegato Barberis.
La difesa di Lorenzo Pacini
A condannare la decisione di Pacini di partecipare al sit-in è anche il consigliere dem Daniele Nahum, tra i membri della comunità ebraica milanese: «Penso che abbia sbagliato a partecipare alla manifestazione che non era stata autorizzata. Ed è stata una manifestazione che ha oltraggiato 6 milioni di ebrei morti durante il nazismo nei campi di concentramento, perché nel manifesto si comparava il 27 gennaio a Gaza». Lorenzo Pacini però non ci sta. E in un post Facebook, non solo rivendica le proprie azioni ma punta il dito contro il suo stesso partito. «Mi dichiaro colpevole di aver partecipato alla manifestazione in difesa del popolo palestinese questo sabato. Ero lì proprio perché condanno ogni forma di terrorismo e perché quello NON era un corteo pro-Hamas», scrive il 27enne dei Giovani Democratici in un lungo post pubblicato sui social. Pacini critica la presa di distanze di alcuni suoi compagni di partito e rilancia: «Ero lì perché mi è stato insegnato, in primis dal mio partito, il Partito Democratico, che quando ci sono vittime di crimini di guerra bisogna agire, indignarsi, protestare».
Il caso del convegno (poi spostato)
Ad alimentare la spaccatura tra gli esponenti del Pd milanese ha contribuito anche un convegno, che dovrebbe tenersi il 15 febbraio, dal titolo «Colonialismo & Apartheid in Palestina. Una lunga storia di occupazione illegale e Resistenza». L’evento, organizzato dai giovani democratici, avrebbe dovuto svolgersi al circolo Pd Aniasi, uno dei più importanti in città, ma dopo le polemiche è stato spostato in una sede ancora da definire. Tra gli ospiti ci saranno Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Ibrahim Youssef, divulgatore esperto di questioni palestinesi, Daniele Garofalo, ricercatore esperto di terrorismo, e l’attore e regista Moni Ovadia. All’evento avrebbe dovuto esserci anche l’attivista Alae Al Said, ma la sua presenza è stata annullata. Tutta colpa di alcuni commenti controversi, come quelli pubblicati in occasione del 7 ottobre, il giorno degli attacchi di Hamas contro Israele: «Oggi scrivo il capitolo più bello di tutti: quello della rinascita palestinese, di Gaza che rompe le mura della prigione, dell’oppresso che si ribella e dell’oppressore che scopre cos’è la paura».
La spaccatura nel Pd milanese
Tra le polemiche sulla manifestazione pro Palestina e il convegno organizzato dal Municipio 1, la spaccatura interna al Pd milanese comincia a farsi evidente. Al punto che sono gli stessi rappresentanti dem, a partire dalla deputata Lia Quartapelle, a chiedere che si faccia chiarezza: «Dal mio partito, dalla sua giovanile, mi aspetto che per discutere e ragionare di quanto sta succedendo tra Israele e Hamas si impieghi senso critico, empatia, capacità di approfondire», ha commentato la deputata del Pd a Linkiesta. «L’iniziativa dei Giovani democratici di Milano – ha aggiunto – è sideralmente lontana dal confronto ponderato di cui ci sarebbe bisogno. Mi auguro che chi ha organizzato capisca l’errore e cancelli l’iniziativa».
Foto di copertina: manifestazione pro Palestina a Milano ANSA/MATTEO CORNER
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