Bonus mamme lavoratrici 2024: così i 3 mila euro l’anno del governo Meloni sono bloccati all’Inps
La decontribuzione per le mamme lavoratrici a tempo indeterminato con almeno due figli, che interessa 700 mila persone nel settore privato, è ferma. Il governo Meloni aveva stanziato 450 milioni di euro. Ma l’Inps non ha ancora pubblicato la circolare esplicativa per calcolare il dovuto a partire dal 2 gennaio. E così nessuna donna lavoratrice e mamma ha visto i 140 euro netti promessi. La premier Giorgia Meloni aveva detto che si trattava della misura «più significativa» della Legge di Bilancio: «Il concetto che vogliamo stabilire è che una donna che mette al mondo almeno due figli, in una realtà in cui noi abbiamo disperato bisogno di invertire i dati sulla demografia, ha già offerto un importante contributo alla società, e quindi lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali», ricorda oggi La Stampa.
L’esonero contributivo
Dopo gli annunci i conti della manovra hanno ristretto il bonus a un massimo di 3000 euro annui, ma senza limiti reddituali. La maggior parte arriva a poco più di 140 euro al mese. La norma vale solo per il 2024 e non è (ancora) strutturale: uno dei due figli deve avere meno di dieci anni. Ma vale fino al 2026 per chi ha tre figli di cui uno ancora minorenne. Ma l’Inps ha spiegato che la circolare «è ancora in fase di stesura» e poi dovrà essere sottoposta all’approvazione del ministero vigilante. Cioè quello dell’Economia. Secondo le stime di via XX Settembre, le lavoratici madri del settore privato con almeno tre figli, di cui uno sotto i 18 anni, sono circa 111mila. Quelle con due figli, di cui uno sotto i 10 anni, sono circa 571mila.
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