Che c’entra il FantaSanremo con il voto alle Europee per i fuorisede? Il presidio al Senato e la sorpresa in cantiere per il Festival
Cosa c’entrano il Festival di Sanremo, Instagram, il Senato e le elezioni europee? Più di quanto appaia, e la risposta sarà evidente tra pochi giorni. Nella «settimana santa» della kermesse televisiva-musicale più seguita d’Italia infatti troverà spazio anche una campagna di sensibilizzazione che in queste ore si è presa la scena davanti a Palazzo Madama: quella per consentire finalmente il voto dei fuorisede. Gli attivisti di The Good Lobby e della Rete Voto Sano da Lontano hanno portato da ieri davanti alla sede del Senato la protesta per l’attendismo delle istituzioni sul tema. -15, sta scritto sul cartello che i volontari si sono passati nella staffetta per intercettare politici e cittadini comuni: 15 come i giorni che mancano all’ultima data utile perché il Parlamento sblocchi finalmente l’iter di un provvedimento atteso ormai da anni. Potrebbero essere fino a 5 milioni gli italiani che il prossimo 8 e 9 giugno si troveranno paradossalmente esclusi dal diritto di voto, o quanto meno dall’esercitarlo senza costi o complicazioni aggiuntive, a causa dell’assenza di una norma che consenta il voto a distanza. «Siamo stanchi di aspettare», dà voce al pensiero di tanti giovani e non solo in queste ore The Good Lobby. «A luglio scorso era stata approvata alla Camera la legge delega per dare mandato al governo di trovare una soluzione al problema», ricostruisce a Open Fabio Rotondo, policy officer dell’associazione e coordinatore della rete Voto Sano da Lontano. «Poi l’iter si è bloccato, col dossier fermo da 7 mesi in commissione al Senato». E così ora si è costretti a chiedere un rush finale ai componenti della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama, che demandi formalmente la questione al governo in tempo per intervenire (se lo riterrà) prima delle Europee. Peccato che nei due giorni di mobilitazione davanti al Senato, segnala Rotondo, non un rappresentante della maggioranza di governo si sia fermato a rispondere alle domande-input degli attivisti: «Troveremo comunque il modo di parlare con loro», non s’arrende Rotondo, che ricorda la natura del tutto apartitica della mobilitazione.
Le iniziative in vista del Festival
Non dovesse bastare la pressione civica, raccolta e rilanciata in queste ore da molti esponenti delle opposizioni – da Carlo Calenda di Azione a Riccardo Magi di +Europa, da Andrea Giorgis del Pd a Benedetta Scuderi dei Verdi – la campagna per il voto dei fuorisede, sostenuta anche da Will Media, è pronta a giocarsi nei prossimi giorni l’asso «social-musicale»: lo sbarco a Sanremo, appunto. La chiave di volta dell’operazione sarà FantaSanremo, la gara social che impegna milioni di fan della kermesse canora in un format ispirato al Fantacalcio. Dalla scorsa settimana è stata aperta all’interno del gioco una Lega ad hoc, la Lega Fuorisede, nella quale i giocatori possono iscrivere le proprie squadre, cogliendo due piccioni con una fava: partecipare alla competizione “leggera” e impegnarsi al contempo nel sostegno alla campagna per il voto dei fuorisede. Ma c’è di più, perché nei giorni del Festival sui canali di FantaSanremo sarà lanciata anche un’altra iniziativa sui canali del gioco per sostenere la partecipazione al voto – anche e soprattuto dei giovani – alle Europee di giugno. Gli organizzatori del gioco non si sbottonano, ma l’obiettivo è quello di coinvolgere anche gli artisti che si esibiranno sul palco per dar voce e volto alla campagna. «È un’iniziativa che avevamo già in mente, e che s’è intrecciata perfettamente con quella di The Good Lobby: aspettate e vedrete», anticipa a Open Francesco Rellini, manager di FantaSanremo. Il cui pubblico di affezionati cresce di ora in ora con l’avvicinarsi del Festival: a cinque giorni dalla chiusura delle iscrizioni (la sera di lunedì 5 febbraio) sono ormai 2 milioni le squadre iscritte alla competizione social. «Siamo grosso modo in linea con i numeri dell’anno scorso, ma sappiamo anche che gli ultimissimi giorni sono quelli in cui il passaparola last minute si fa più intenso», ricorda soddisfatto Rellini. -6 al Festival, -15 alla deadline per chiedere al governo di far votare i fuorisede.
Foto di copertina: Un’immagine del presidio di oggi davanti al Senato per il diritto di voto fuori sede – Roma, 31 gennaio 2024
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