Le accuse di maltrattamenti al filosofo Leonardo Caffo: «Mi ha sbattuto la testa contro lo specchietto dell’auto»
Il filosofo Leonardo Caffo è accusato di maltrattamenti. A Milano è imputato anche per lesioni aggravate nei confronti dell’ex compagna e la questura gli ha imposto il divieto di avvicinamento nei confronti di lei. Ieri la donna, 35 anni, ha testimoniato in tribunale. E ha raccontato i particolari delle violenze che ha subito fino a quando non lo ha denunciato nel luglio 2022. La relazione tra i due comincia nel 2019, ma nell’estate successiva litigano: «Dopo che ha cercato di strangolarmi io gli ho detto “pensavo volessi uccidermi” e mi ha risposto “io in quelle situazioni vorrei ucciderti”», ha detto la donna. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Francesca Gentilini, la donna ha detto anche che una volta l’allora compagno Caffo le confessò: «Ti invidio perché sei esattamente ciò di cui scrivo, ce l’ho con la tua famiglia perché invidio l’affetto».
Finto di svenire
Non solo. Dopo le violenze Caffo avrebbe in più occasioni finto di svenire: «Diceva che gli stava per venire un infarto. Mi diceva di chiamare l’ambulanza». E l’avrebbe in più occasioni invitata a suicidarsi «perché sono una fallita, così avrei fatto un favore a tutti». Poi la donna ha raccontato di altre violenze fisiche. Come quando la fece cadere a terra e poi le pestò un piede. «mi ha preso la testa e me l’ha sbattuta contro il finestrino, rompendolo, e contro lo specchietto» dell’auto. «Dopo mi chiedeva scusa, poi è passato al dirmi “te lo sei meritata” e alla fine che la colpa era mia».
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