Modena, il rappresentante d’istituto che critica la scuola e rischia 12 giorni di sospensione
Damiano Cassanelli, studente e rappresentante d’istituto dell’Ites Jacopo Barozzi di Modena, rischia una sospensione di 12 giorni da scuola. Per la colpa di aver rilasciato un’intervista a un giornale locale in cui ha raccontato le criticità della vita scolastica. È in attesa della notifica del provvedimento ma nel frattempo ha inviato una memoria difensiva ai componenti del consiglio d’istituto. «Hanno discusso del mio provvedimento disciplinare durante il consiglio d’istituto del 25 gennaio. Secondo la dirigenza avrei messo in cattiva luce la scuola, offendendone la reputazione. Il consiglio si è concluso a mezzanotte. Io ho parlato per quaranta minuti spiegando le mie ragioni insieme al mio avvocato e alla mia famiglia. Il voto finale ha portato alla richiesta di sospensione per 12 giorni», dice lui oggi al Quotidiano Nazionale.
Il provvedimento
Il provvedimento deve ancora essere notificato: «È stato colpito il mio diritto di manifestare ed esprimere l’opinione di noi studenti, essendone io rappresentante». Damiano ha detto nell’intervista che la scuola non organizzava da anni gite scolastiche e aveva impedito agli studenti di portare borse e cibarie l’ultimo giorno di scuola. C’erano state anche perquisizioni: «Gli studenti hanno firmato dichiarazioni scritte contro quelle ‘perquisizioni’. Proprio per segnalare queste situazioni il giorno dello sciopero ho riportato i fatti così come mi erano stati segnalati dagli altri studenti, avendo il ruolo di portavoce».
Le due note
Finora aveva preso due note con richiesta di sospensione: «La prima arrivava dalla vicepreside poiché avevo mostrato agli studenti, tramite whatsapp, una sua risposta a domande di carattere scolastico, inerenti la scuola. Quindi rientrava nei compiti istituzionali essendo una mail. L’altra mi era stata notificata dalla preside proprio per le dichiarazioni rese alla stampa e inerenti le ‘perquisizioni’. Essendosi dichiarato contrario alla sospensione il consiglio di classe, il caso è stato portato dinanzi al consiglio di istituto».
I valori della scuola
Ora Damiano è scorato: «Quella scuola che per anni mi ha insegnato e trasmesso valori importanti è la stessa che oggi mi sanziona in modo così grave per averli seguiti e messi in pratica. Questo è ciò che fa più male. Ho ricevuto molta solidarietà dai compagni, dagli insegnanti e i miei genitori sono dalla mia parte: mi supportano, mi aiutano e mi danno la forza di portare avanti la verità».
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