La persona più lontana dalle idee di Ilaria Salis? Il papà Roberto. Sul suo account X liberal di destra, pro-Orban e anti-ideologia green
A leggere i suoi commenti dall’account “X” una delle persone più lontane dalle idee di Ilaria Salis era proprio suo papà Roberto che oggi si batte come un leone nella speranza di portare la figlia in Italia togliendola alla dura carcerazione ungherese. Sì, perché papà Roberto si era pure schierato nel settembre 2022 a favore di Viktor Orban, difendendolo dagli attacchi politici rivolti anche ai leader che in Italia erano in rapporti di amicizia con lui: Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
La difesa di Orban contro le sanzioni alla Russia
Il 16 settembre 2022 infatti Roberto Salis commentava un video di Giuseppe Conte che attaccava Meloni e Salvini per l’appoggio dato in sede europea all’Ungheria nel mirino degli altri partner Ue. «Era una imboscata», scriveva il papà di Ilaria, «ad Orban solo perché si è permesso di non aderire alla linea Ue sulle sanzioni! La Polonia ha posizioni ben più estreme, ma è allineata sulle sanzioni per cui va bene tutto. Prima di parlare bisogna capire l’argomento! Mah…». Parole altrettanto accese quello stesso giorno sotto un commento del giornalista Mediaset Leonardo Panetta: «È una bieca vendetta immotivata verso Orban», ribadiva Roberto Salis, «reo di avere osato mettere in discussione la posizione Ue sulle sanzioni alla Russia!».
Attacchi al Pd, e carezze a Meloni, Lollobrigida e Nordio
Papà Salis una sola volta aveva tentato di buttarsi in politica: fu alle regionali lombarde del 2013 quando si candidò nella lista di “Fare per fermare il declino” nella circoscrizione di Monza e della Brianza. Non fu eletto, ma la passione politica traspare da molti suoi interventi social. Sicuramente non ama la sinistra (attacca in un caso anche Pierluigi Bersani) e sembra più tenero con il centrodestra. Sotto il suo ultimo post c’è chi gli rinfaccia un tweet del 23 agosto 2022: «Coerenza, visione strategica, carisma, carriera politica internazionale: Meloni è nettamente superiore a Letta. Speranza su questi temi non pervenuto!». Qualche mese dopo – il 19 aprile 2023 – scrive per difendere Francesco Lollobrigida su cui si stava ironizzando per «la laurea in Giurisprudenza in una Università telematica». Salis padre replica: «D’Alema non ha neppure la laurea telematica!». Scende in campo perfino il 30 novembre 2023 per difendere Carlo Nordio che davanti a Sergio Mattarella e al Csm aveva detto: «La Costituzione? Nulla è eterno». Grandi polemiche, che il papà di Ilaria spegne così: «La Costituzione è un accordo della comunità sulle regole del gioco. Se la comunità ritiene che le regole non vadano più bene si cambiano!».
Dai vaccini al film della Cortellesi allo chef gay sempre contro il mainstream
Leggendo i pensieri di papà Salis si trovano molti interventi polemici contro quello che viene chiamato il mainstream e soprattutto contro il politically correct. Non si può definire esattamente “no vax”, ma è polemico contro un professore – Aureliano Stingi – che afferma: «Il vaccino a mRNA anti Covid-19 non causa cancro in alcun modo. Chiunque sostiene il contrario deve fornire prove scientifiche valide e robuste». Roberto Salis lo rimbecca: «In realtà fino a poco fa chi voleva vendere un vaccino doveva scientificamente dimostrare che non era cancerogeno. Ora si pretende la dimostrazione scientifica del contrario! Ma stiamo impazzendo?». Scende in campo anche a difendere il famoso spot Esselunga della mela, magnificandolo: «Armando Testa è un genio!». E se la prende con le polemiche sui mancati finanziamenti pubblici al film di Paola Cortellesi: «Mi spiega per quale motivo lo Stato dovrebbe sussidiare un’attività che, dal risultato del botteghino, non ha bisogno di alcun sussidio? Ma perché vi piace così tanto sprecare denaro pubblico?». Ironizza invece sullo chef di Arezzo che lamenta di avere il locale vuoto da quando ha detto in tv di essere gay: «Ma non è che si mangia male? Chiedo così forse per ingenuità…».
La battaglia contro gli allarmi sui cambiamenti climatici e l’attacco a Saviano
Bersaglio fisso di papà Salis sono gli allarmisti sul cambiamento climatico. Lui sostiene -sempre con i punti esclamativi che tanto ama – che «il cambiamento climatico è un fatto positivo! Se il clima non cambiasse la vita cesserebbe!». Per questo a inizio del novembre scorso si schiera a difesa di Lucia Lo Palo presidente di Arpa Lombardia accusata di negazionismo sul clima. «Perché mistificare la realtà in questo modo? Ha detto semplicemente che non crede alla responsabilità antropica del cambiamento climatico! Cosa, del resto, scientificamente difficile da negare!». Anche se stava parlando di tutt’altro, Roberto Salis se la prende pure con Roberto Saviano che aveva postato un video in difesa di Ong che salvavano migranti invece di lasciarli nei loro paesi di origine in mezzo a mille pericoli. Il video mostrava un uomo che stava scavando a mani nude per salvare minatori intrappolati in una miniera del Congo. Ecco il papà di Ilaria chiosare su Saviano: «Che poi giusto così per dire, quella è una miniera di cobalto per estrarre le materie prime richieste dall’economia green a voi così cara!».
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