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«Il libro è osceno, violento e diseducativo per i nostri figli»: la protesta dei genitori in un liceo scientifico di Roma

03 Febbraio 2024 - 09:08 Redazione
Per alcune famiglie il volume La Malnata di Salvioni non è adatto ai 14enni. La preside: «A noi spetta orientare i ragazzi verso una visione del mondo senza pregiudizi»

Per i genitori del Liceo Scientifico Amedeo Avogadro di Roma La Malnata di Beatrice Salvioni e Il silenzio delle ragazze di Pat Barker sono due libri «osceni e violenti». I volumi, pubblicati da Einaudi, sono stati scelti dal collegio dei docenti nell’ambito dell’iniziativa della casa editrice torinese «Lo struzzo a scuola» che prevede incontri con gli studenti. Ma per i genitori degli alunni, che hanno chiesto spiegazioni via Pec all’istituto romano, «sono pagine crude di sesso e violenza, diseducative per i nostri figli quattordicenni». La risposta della preside, Katia Tedeschi, non si è fatta attendere: «Sono 243 gli studenti che stanno leggendo i libri, solo tre famiglie hanno manifestato perplessità soprattutto per alcuni passi de La Malnata. A noi spetta il compito verso tutti di chiarire i dubbi orientando i ragazzi verso una visione del mondo senza pregiudizi, né angustie mentale, aperta a 360 gradi», ha sottolineato Tedeschi, citata da la Repubblica

La «Malnata» di Salvioni

Il testo la Malnata, opera d’esordio di Beatrice Salvioni, 29 anni, racconta la storia di un’amicizia tra due ragazze durante il fascismo, della loro ribellione a soprusi e ingiustizie. La docente che ha scelto il libro, Monica Sticchi, ha spiegato di aver scritto in apprensione ai genitori: «Compito degli insegnanti – ha affermato la professoressa – è sostenere gli studenti a sviluppare il loro pensiero critico, accostandosi alle informazioni, anche le più crude e cruente, in modo consapevole, per far capire a affrontare la vita con resilienza. Perciò – ha concluso Sticchi – considero più pericoloso per i ragazzi un telefono, piuttosto che un’opera letteraria, che al contrario, soprattutto se accompagnata dalle nostre risposte a dubbi, può essere una leva per stimolare le coscienze più sopite». 

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