Addio a Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell’ultimo re d’Italia. Sarà sepolto a Superga: sabato prossimo i funerali
Si terranno sabato prossimo 10 febbraio alle ore 15 i funerali di Vittorio Emanuele di Savoia, il figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, morto questa mattina all’età di 86 anni. Le esequie si svolgeranno nella Basilica di Superga, a Torino, dove Vittorio Emanuele dovrebbe essere sepolto per volontà della famiglia. Lo ho confermato il presidente dell’Istituto nazionale per la Guardia d’onore alle Reali Tombe del Pantheon Ugo D’Atri. Nella cripta della Basilica di Superga si trovano ancora oggi le Tombe Reali: attualmente la cripta ospita 62 sepolture di Casa Savoia. Vittorio Emanuele, che avrebbe compiuto 87 anni tra nove giorni, era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto. Viveva a Vésenaz, vicino a Ginevra. Era nato il 12 febbraio 1937 a Napoli. Ad annunciare la morte è stata la Real Casa di Savoia con un asciutto cominciato. «Alle ore 7.05 di questa mattina, 3 febbraio 2024, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, circondato dalla Sua famiglia, si è serenamente spento in Ginevra. Luogo e data delle esequie saranno comunicati appena possibile».
La vita di Vittorio Emanuele, il principe in esilio
Dopo il referendum del 1946 che vide la vittoria della Repubblica, Vittorio Emanuele ha vissuto in esilio fino al 15 marzo 2003, quando fu cancellata la XIII disposizione che vietava il rientro dei discendenti maschi in Italia. Rientrò nel paese dopo 57 anni d’esilio. Una vita unica la sua, con il suo matrimonio a Las Vegas, con l’ex sciatrice nautica svizzera Marina Doria, fatto senza il regio assenso del padre.
Le vicende giudiziarie
Due le vicende giudiziarie che lo coinvolgono. Legate in qualche modo fra loro. La prima è l’accusa di avere ferito gravemente (sarebbe morto dopo 4 mesi) il 19 enne Dirk Hamer, sparando dalla sua barca ormeggiata sull’isola di Cavallo. Vittorio Emanuele fu assolto dall’accusa dalla magistratura francese nel 1991 e condannato solo per porto abusivo di arma da fuoco. Arrestato poi dal pm John Woodcock nel 2006 nell’inchiesta su vallettopoli, e portato in carcere, fu intercettato con una microspia a vantarsi di «averli fregati» sull’omicidio Hamer, ammettendo di avere sparato un colpo che poi andò a segno sulla gamba di quel povero ragazzo. Dall’accusa di Vallettopoli però Vittorio Emanuele fu archiviato, difeso dall’avvocato Giulia Bongiorno. Per i 7 giorni di carcere ingiusti nel 2015 fu risarcito dallo Stato italiano con un indennizzo di 40 mila euro.
La docuserie Netflix “Il Principe”
La sua vita viene ripresa nella docufiction Il principe, realizzata da Beatrice Borromeo per Netflix con la collaborazione dello stesso Vittorio Emanuele. Ripercorre i guai giudiziari ma anche il rapporto non sempre roseo con i genitori. Un legame forte lega Vittorio Emanuele a sua madre, Maria José. Racconta quando gli disse: «Sarai re». Lui sorride amaramente: «Non ci ho mai creduto….scusi, ma mi fa ridere».
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