Chiara Ferragni passa al contrattacco dopo la rottura di Pigna: «Scelta illegittima e strumentale, ora agiremo contro chiunque violi i contratti»
Basta subire colpi e porgere l’altra guancia: ora Chiara Ferragni e il suo team vanno al contrattacco. Sulla graticola da ormai un mese e mezzo, quando la maxi-sanzione dell’Antitrust sui pandori Balocco ha fatto esplodere pubblicamente il caso delle presunte condotte «ibride» tra beneficenza e operazioni commerciali, l’influencer non ha digerito l’ultima rottura decisa da una delle numerose (ex) aziende partner. Ieri sera è arrivata infatti, fulmine a ciel sereno nel bel mezzo di un weekend, l’annuncio della Pigna – nota azienda cartiera – di interrompere ogni collaborazione con Ferragni. Decisione comunicata con un gelido annuncio che metteva in luce l’impossibilità di proseguire operazioni incrociate con «soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi, nel rispetto del codice etico aziendale» della società. Oggi arriva la replica di Fenice Srl, una delle due società di Ferragni, che respinge al mittente la scelta, tanto nella forma quanto nella sostanza. Quello di Cartiere Pigna «è un comportamento illegittimo e strumentale», fa sapere Fenice, che contesta la violazione da parte di Pigna del contratto in essere e la legittimità della unilaterale interruzione dei rapporti commerciali. «L’illegittimità della decisione di Pigna – aggiunge il team Ferragni – è stata aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership: una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto. In questo contesto, Fenice si riserva di agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi».
Guanto di sfida ai marchi “infedeli”
Basta con scuse e ammissioni di colpe, insomma, Ferragni non ha alcuna intenzione di restare a guardare mentre le aziende una dopo l’altra mollano le partnership con lei, magari in modo brusco e con motivazioni pelose. Oltretutto, conclude il comunicato domenicale di Fenice, è da ritenersi «strumentale il riferimento al codice etico anche in considerazione di una dichiarazione resa ai media in data 23 dicembre 2023 dall’Amministratore Delegato di Pigna, che aveva definito la collaborazione “proficua e soddisfacente”». L’azienda di Ferragni lascia intendere infine che il contrattacco comunicativo e giudiziario verso Pigna potrebbe essere presto replicato contro altri marchi che tentino o già abbiano battuto la stessa strada: «Fenice comunica che analoghe iniziative di tutela verranno prese nei confronti dei soggetti che abbiano messo in atto comportamenti in violazione dei contratti di collaborazione in essere e pertanto degli interessi di Fenice».
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