In cella con Ilaria Salis a Budapest, parla Carmen Giorgio: «Dovevamo scegliere tra l’aria e la doccia, erano condizioni disumane» – Il video
«Ho conosciuto Ilaria Salis perché eravamo compagne di cella a Budapest». Inizia così il racconto di Carmen Giorgio, compagna dell’attivista italiana in carcere in Ungheria per aver aggredito due neonazisti, durante la trasmissione di Massimo Gramellini In altre parole su La7. «Io ho fermato la polizia per chiedere un’informazione e mi sono ritrovata ammanettata. Mi hanno accusata di traffico di essere umani. Avevo delle persone a bordo con passaporto non europeo e in Ungheria è un reato», racconta Giorgio. Una volta trasferita in prigione in Ungheria «mi hanno detto: “All’interno dell’istituto c’è una ragazza italiana” che non fuma – continua la giovane -. Io pur di stare con lei, ho smesso di fumare».
Le condizioni disumane
Nel lungo racconto Giorgio denuncia anche, come in precedenza aveva fatto la stessa Salis, le condizioni disumane in cui versa in carcere. «Le nostre giornate si svolgevano in cella, 23 ore su 24. C’era l’ora d’aria ma ti chiedevano di scegliere tra l’aria e la doccia. Che poi non era neppure aria, bensì cinque aree piccolissime, circondate da ferro, con la rete sopra dove l’aria non ne passava molta. Tra l’altro c’erano anche i topi», afferma. «Condizioni disumane a partire dalla colazione quando venivano serviti dei “salamotti” che noi diamo ai cani. Dei salami che davano a fette, una a testa. A pranzo ti davano delle zuppe e una pasta dolce e insieme ti lasciavano delle conserve per la cena. Se ti tenevi un po’ di pasto del pranzo te lo buttavano». L’attivista 39enne ha inoltre «chiesto una dieta poiché intollerante al pomodoro – precisa Giorgio – e ha impiegato tre mesi per avere un cambiamento dell’alimentazione. Per settimane siamo state in 8 in cella ed era piena di cimici».
Ilaria Salis e lo studio
«E Ilaria?», chiede Gramellini all’intervistata: «Ilaria studiava», racconta. «Si stava preparando per il concorso per passare di ruolo. Visto che era convinta che si sarebbero accorti al più presto di questo errore. Non si poteva fare altro. In televisione non capivano niente e le guardie erano molto rigide».
Infine il racconto dell’ultimo incontro con Ilaria: «Io sono uscita il 24 gennaio, l’ho vista qualche giorno prima. Quando l’ho vista l’ultima volta, le ho detto “Io ti aiuto, ti tiro fuori di lì, se devi pagare vieni in Italia a pagare il tuo debito con la giustizia”».
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