Matteo Renzi e quella chiamata a Mykonos di Casalino. «Sono qui, fa finta di niente»
Sui giornali di oggi stanno uscendo alcuni estratti del nuovo libro di Matteo Renzi, «Palla al centro. La politica al tempo delle influencer». Parla in gran parte del primo anni del governo di Giorgia Meloni vissuto dal leader di Italia Viva. Sul Corriere c’è uno spezzone che parla di uno strano incontro nell’isola greca di Mykonos tra Renzi e il portavoce dei 5 stelle, colui che curò la comunicazione di Giuseppe Conte quando fu al governo, Rocco Casalino. Ferragosto 2023, Renzi si trovava «in resort molto bello in Grecia con mia moglie Agnese e due dei tre figli, Emanuele e Ester». Al leader IV squilla il telefono, era Rocco Casalino. «Rispondo sorpreso. Gli dico, alla fiorentina: “Oh, te?” E lui con la voce bassa. “Non guardare alla tua destra. Non ti girare se no se ne accorgono. Sono nella tua stessa spiaggia. Facciamo finta di non esserci visti. Nessuno saprà nulla”. Questa comunicazione da Mata Hari mi fa morire dal ridere».
Renzi, Casalino e l’epilogo della chiamata
«Ha dei valori molto diversi da me – spiega Renzi – tuttavia riconosco in lui un professionista straordinario». «Rocco era il pivot insostituibile di tutte le trame non solo mediatiche della rete grillina. Mentre molti italiani lo vedevano ancora come il giovane ingegnere del primo Grande Fratello, io capivo di avere davanti l’avversario più pericoloso della squadra pentastellata. Molte delle campagne contro di me, dai meme sui social all’Air Force Renzi, dalle mie conferenze all’estero alle polemiche sul mio inglese, nascono dalla diabolica mente di Rocco», ammette Renzi. Il toscano spiega che quell’invito al silenzio ricevuto al telefono però è uno stimolo a non seguire le indicazioni. Anzi. Mi alzo dal lettino e gli vado
incontro tutto sorridente – racconta nel libro – “Non mi volevi vedere? Eccomi qui, buongiorno, come
stai?”. Capisco soltanto dopo la sua preoccupazione. Alcune testate hanno fatto polemica sulle vacanze extralusso di alcuni dirigenti del Movimento Cinque Stelle, a cominciare da Conte in settimana bianca e proseguendo con altri. “Io non sto qui, eh. Sono di passaggio. Se domani sono su Dagospia so di chi è la colpa, ma io non sono in un posto di lusso”. Sorrido. E gli dico: “Guarda che io non sono mica come voi, Rocco. Se uno sta bene, sono contento per lui. Goditi la tua vacanza”».