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Zelensky al Tg1: «Se l’Occidente smette di sostenerci Putin attaccherà l’Europa, cambierà il mondo» – Il video

04 Febbraio 2024 - 21:46 Redazione
Il presidente ucraino ringrazia l'Italia per il sostegno e riconosce lo stallo nella guerra con la Russia: «Ci servono mezzi più moderni»

La guerra tra Russia e Ucraina è ormai arrivata a un punto di stallo. Lo ha confermato stasera in un’intervista al Tg1 il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «È così, è un dato di fatto», ha detto al direttore del tg della rete ammiraglia Rai Gianmarco Chiocci. Perché? «Perchè è mancato qualcosa. Ci sono stati ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori», è l’interpretazione di Zelensky. Il presidente ucraino ha rinnovato i ringraziamenti all’Italia per il sostegno continui dei suoi governi – quello Draghi prima, quello Meloni poi – alla causa del suo popolo. Due leader, gli ultimi presidenti del Consiglio italiani, che Zelensky ritiene siano stati perfino decisivi a livello Ue nel sostenere in concreto Kiev. «Mario Draghi ci ha aiutati molto per ottenere la candidatura all’ingresso nell’Ue. Lui è stato in Ucraina insieme ad altri leader europei, alcuni dei quali avevano dubbi, lui no». Mentre Giorgia Meloni «è una persona molto seria e molto forte» e negli scorsi mesi «ha influenzato un altro risultato per l’Ucraina, quello della decisione di aprire i negoziati con l’Ue». Ciò non toglie che una parte non irrilevante dell’elettorato italiano, così come di altri Paesi occidentali, sia scettica sul continuo invio di armi a Kiev, fa notare a Zelensky Chiocci. Come rispondere a questa sfida? «Dopo l’Ucraina c’è l’Europa», ricorda il leader di Kiev, secondo cui un Putin che dovesse vincere la guerra in corso non esiterebbe in un futuro prossimo ad attaccare i Paesi europei, i cui eserciti – punge Zelensky – «non sono preparati: sarebbe uno shock». Per questo è indispensabile continuare a rifornire l’Ucraina di «mezzi tecnici moderni per fronteggiare uno dei più grandi eserciti del mondo».

Lo spettro di Donald Trump

Non può nascondersi d’altra parte Zelensky che la più grande minaccia alla tenuta del suo esercito verrebbe nei prossimi mesi in un cambio del vento non tanto in Italia, quanto oltreoceano, nel caso di una rielezione alla Casa Bianca di Donald Trump. La prospettiva lo spaventa? «Voglio credere e sperare che se ci saranno cambiamenti negli Usa la linea comunque rimanga la stessa», non demorde Zelensky. Secondo cui «nel partito Repubblicano ci sono voci radicali ma anche tante persone che supportano l’Ucraina. È il popolo degli Stati Uniti che decide. Ma se intendono diminuire l’assistenza all’Ucraina – ammette il leader di Kiev – allora ci sarà un nuovo assetto geopolitico».

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