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Parigi, il referendum «anti Suv» passa con il 54,5%. La sindaca Hidalgo: «È una questione di giustizia sociale»

05 Febbraio 2024 - 09:22 Gianluca Brambilla
Da inizio settembre i possessori di veicoli sopra una certa taglia pagheranno tariffe più alte per i parcheggi in città

Troppo ingombranti, troppo inquinanti, troppo pericolosi. È da Parigi che inizia la battaglia delle città europee (e non solo) contro i SUV. Ieri, domenica 4 febbraio, i cittadini della capitale francese sono stati chiamati alle urne per un referendum sulla proposta di triplicare le tariffe di parcheggio per le auto sopra una certa taglia. Il quesito è passato con il 54,5% dei voti a favore, anche se l’affluenza è stata decisamente al di sotto delle aspettative. Su 1,3 milioni di aventi diritto, soltanto 78mila sono andati alle urne, poco più del 5%. La sindaca di Parigi, la socialista Anne Hidalgo, ha accolto comunque di buon grado l’esito del voto: «I parigini hanno fatto una scelta chiara, altre città seguiranno».

Le nuove tariffe

Le nuove tariffe dei parcheggi dovrebbero entrare in vigore dall’inizio di settembre e riguarderanno i veicoli a motore o ibridi con peso superiore a 1,6 tonnellate e quelli elettrici con peso sopra le 2 tonnellate. Per tutti questi veicoli il costo del parcheggio salirà a 18 euro all’ora nel centro di Parigi e a 12 euro all’ora nel resto della città. Questi aumenti non riguarderanno i residenti, ma solo le auto che arrivano da fuori Parigi. Ora che la stretta sui veicoli più ingombranti è stata approvata dai cittadini, toccherà al Consiglio comunale avviare l’iter per introdurre le nuove tariffe entro la fine dell’estate.

La polemica politica

Nei mesi scorsi, la questione è stata al centro di una feroce polemica politica. Il referendum è stato appoggiato dai gruppi ecologisti e dalla sindaca Hidalgo, che ha descritto l’aumento dei prezzi dei parcheggi come «una forma di giustizia sociale», che avrà ricadute positive anche in termini di riduzione dell’inquinamento atmosferico e maggiore sicurezza stradale. Dall’altro lato ci sono le proteste dei gruppi più conservatori, che accusano la sindaca di aver avviato una «crociata contro le automobili». Stando ai calcoli del Comune, le nuove tariffe interesseranno circa il 10% dei veicoli che ogni giorno circolano per Parigi e frutteranno all’amministrazione comunale fino a 35 milioni di euro all’anno.

La battaglia contro i Suv

Negli ultimi anni, sempre più case automobilistiche hanno orientato la propria produzione verso veicoli di taglia medio-grande, con il risultato che nel 2022 oltre la metà (il 51%) dei veicoli venduti in Europa erano Suv. Un problema non da poco per le città, che vedono in questa tipologia di veicoli un problema per la sicurezza stradale e uno dei principali ostacoli per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Della questione si è occupato anche il Financial Times, che ha rivolto addirittura un appello ai governi affinché «regolamentino i Suv fino a farli scomparire». La battaglia contro i veicoli più ingombranti nasce, in realtà, anche dal basso. Ne sono un esempio le azioni dei Tyre Extinguishers (in italiano, «Sgonfiatori di pneumatici»). Si tratta di un gruppo di attivisti che si aggira di notte nelle zone più benestanti delle città per sgonfiare le ruote ai Suv.

Foto di copertina: EPA/Mohammed Badra

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