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«No il reggaeton non è solo tormentoni estivi, a Sanremo mi farò conoscere». La promessa di Fred De Palma – Video

05 Febbraio 2024 - 18:23 Gabriele Fazio
«Il pubblico conosce le mie canzoni ma non me», dice l'autore di D'estate non vale

Fred De Palma, il rapper illuminato sulla via del reggaeton, è pronto al debutto al Festival di Sanremo. Un posto tra i big conquistato a suon di stream, views, hit, insomma tutti quei dati che certificano oggi un successo assoluto, anche se distante dal largo pubblico nazionalpopolare, che magari non sa nemmeno di chi stiamo parlando. «Il pubblico conosce le mie canzoni ma non me – dice infatti ai microfoni di Open – anche per questo sono qui»; aspettando allora che il pubblico ascolti e reagisca alla sua Il cielo non ci vuole, ripassiamo assieme la sua storia. La prima vita di Fred De Palma, vero nome Federico Palana, classe 1989, è quella classica da rapper, i contest di freestyle fra Torino e Milano, il contratto con un’etichetta indipendente con il duo Royal Rhymes assieme al collega Dirty C. Nel 2012 comincia il percorso solista, entra nel giro del collettivo Roccia Music di Marracash (dal quale si tira fuori due anni dopo) e fa il salto in major con la firma per Warner. Qualche numerino interessante, ma non è ancora il tempo del successo vero; in pentola sta bollendo questa sua ricetta che mette insieme sonorità urban e reggaeton.

Il successo

Per la consacrazione della rete si deve aspettare l’estate del 2018, il singolo si intitola D’estate non vale, è scritto da Federica Abbate e prodotto dalla premiata ditta Takagi&Ketra, in pratica un dream team per la fabbricazione di hit, una macchina da guerra pop; il pezzo tra l’altro rappresenta anche il passaporto italiano per Ana Mena che per la prima volta si fa ascoltare dal nostro pubblico. Si tratta di un fuoco d’artificio assoluto, il brano diventa uno dei tormentoni stagionali più ascoltati, ad oggi conta oltre 230 milioni di views su YouTube. Questo perché il reggaeton richiama un immaginario visivo oltreché musicale, le ambientazioni, i protagonisti, sono ammiccanti, provocanti, si tratta di una popolarità coinvolgente in maniera quasi carnale. La formula è evidente che funziona, così l’anno dopo si riforma la stessa squadra, Federica Abbate, Takagi&Ketra e Ana Mena a condire il tutto con un altro succoso featuring e stavolta si sfonda anche il muro dei 280 milioni di ascolti su YouTube, piattaforma dove Fred De Palma ormai si aggira agile e sicuro come tra le mura di casa. Il gioco funziona, piace, Fred De Palma è in pratica l’unico autentico esponente di un genere in Italia, riesce ad inquadrare perfettamente quali sono le colonne che rendono quel sound così accessibile, un sound, inutile negarlo, dai tratti evidentemente estivi, non è un caso infatti che i lavori rilasciati durante il resto dell’anno non abbiano lo stesso appeal. Nel 2020 è la volta di Paloma, sempre Federica Abbate in fase di scrittura, sempre Takagi&Ketra al banco regia, stavolta cambia solo la coprotagonista, che è la brasiliana Anitta; il successo è vagamente minore ma ugualmente significativo. Ora il debutto al Festival, il brano riporta alla sua comfort zone musicale anche se l’intento è quello di entrare più nell’intimo, nel profondo, farsi conoscere aldilà della propria matrice, aldilà della stagionalità; ce la farà? Sarà il largo pubblico di Sanremo a deciderlo.

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