Sanremo 1961: la schiena di Celentano
Andando in ordine cronologico non si può non raccontare della prima grande disobbedienza nella storia del Festival che avviene nel 1961, quindi dieci anni dopo l’inaugurazione della kermesse. Adriano Celentano, in quei mesi militare, tant’è che gli verrà permesso di esibirsi solo con in tasca un documento firmato da Giulio Andreotti, ai tempi ministro della Difesa, canta uno dei suoi grandi classici: 24 mila baci, scritta da Little Tony ma da lui portata al successo. Comincia la melodia, lo storico «Amami/Ti voglio bene>>, poi il pezzo esplode in quell’indimenticabile ed irresistibile ritornello, l’Adriano nazionale accenna quei passetti di danza improvvisi e dinoccolati che lo hanno reso l’icona che è ma, probabilmente preso dal momento, azzarda un gesto inedito rispetto al perbenismo del Festival: volta le spalle al pubblico. E fu subito scandalo, e fu subito rock, ribellione, rivoluzione culturale, gioventù scapestrata e irrispettosa; ma fu anche una delle più iconiche e memorabili esibizioni della storia di Sanremo.