Illegittime le trascrizioni dei figli delle coppie di donne, la Corte d’appello di Milano: «Serve una legge»
La Corte d’appello di Milano ha dichiarato illegittime le trascrizioni degli atti di nascita del Comune dei figli di tre coppie di donne, che erano ricorse alla fecondazione assistita all’estero. Accolto quindi il ricordo della procura. I giudici riconoscono che «la materia di cui si tratta richiede l’intervento del legislatore – spiega il tribunale in un comunicato – in quanto unico soggetto capace di operare un articolato disegno normativo idoneo a declinare in modo corretto i diritti dei soggetti coinvolti» in caso di procreazione medicamento assistita. La corte d’appello ha ribaltato la decisione in primo grado, quando i giudici avevano considerato validi i riconoscimenti all’anagrafe dei figli delle coppie di donne nati con procreazione assistita. Nella sentenza di primo grado era stato deciso che quei riconoscimenti non potevano essere cancellati dai giudici, ma solo attraverso una procedura riservata a pochi soggetti legittimati. In quell’occasione era stata negata la trascrizione per una coppia di uomini che erano ricorsi alla gestazione per altri all’esterno. In appello viene dichiarata ammissibile la procedura di rettificazione del registro, illegittima l’iscrizione sul registro degli atti di nascita della doppia maternità del bambino, considerato che quelle iscrizioni «restano soggette in qualunque tempo a rettificazione mediante apposita annotazione sul registro degli atti di nascita idonea a privarla di efficacia giuridica», fermo restando spiegano i giudici citati da Repubblica «il riconoscimento del figlio da parte della madre partoriente». Secondo i giudici, l’altra donna della coppia «ha accesso alla procedura di adozione».
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