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Il primo libro di Gino Cecchettin in arrivo il 5 marzo: di che cosa parla «Cara Giulia»

07 Febbraio 2024 - 16:46 Redazione
L'obiettivo è inviare un «potente appello alle famiglie alle scuole e alle istituzioni contro la cultura patriarcale» spiega una nota della casa editrice Rizzoli

Il 5 marzo nelle librerie ci sarà anche il libro scritto da Gino Cecchettin, papà di Giulia. Si intitola Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia, e il testo (scritto con l’autore Marco Franzoso e pubblicato da Rizzoli) nasce con l’intenzione di lanciare un potente appello alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Gino, che ha vissuto il sequestro di sua figlia, e il successivo omicidio per mano dell’ex fidanzato 22enne Filippo Turetta, ha sempre condiviso il suo dolore, invitando alla riflessione collettiva nella speranza di far germogliare qualcosa di buono dalla tragedia che la sua famiglia ha attraversato. Nel libro, la brutale aggressione che ha spezzato la vita di Giulia Cecchettin viene raccontata, e si fa tramite per riflettere sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società.

Un simbolo pubblico

«Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico», si legge tra le pagine del libro, dirette alla giovane uccisa. «Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande», scrive Gino Cecchettin. «Nel nostro Paese la riflessione comune intorno al tragico tema della violenza di genere si fa sempre più urgente, per ripensarci compiutamente come società civile. Per questo la Rizzoli, che ha fatto del suo Dna il dar voce agli autori che hanno stimolato o arricchito il dibattito pubblico sui grandi temi del presente, è molto grata – e lo sono anche personalmente come cittadina – a Gino Cecchettin per essere intervenuto sul tema della violenza di genere con una riflessione lucida e preziosa, chiave di un cambiamento necessario», ha dichiarato Federica Magro, direttrice editoriale di Rizzoli.

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