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«Fa così con tutte, fatti toccare o non ti rinnova il contratto», la denuncia di un’operaia molestata per un mese in un caseificio

07 Febbraio 2024 - 16:00 Redazione
La donna ha presentato denuncia ai carabinieri mentre la pm Antonella Barbera ha aperto un'inchiesta a Torino per violenza sessuale

Una donna di 49 anni ha raccontato di aver subìto molestie per un intero mese sul posto di lavoro, durante il turno di notte in un caseificio nella zona di Pinerolo (Torino). Una situazione che l’ha portata a sviluppare «ansia reattiva correlata a mobbing e molestie sul luogo di lavoro», come certificato dalla diagnosi del medico di base. Le vessazioni erano continue, secondo quanto spiegato dalla stessa lavoratrice a Repubblica. E non riguardavano solo lei: «Fa così con tutte. Lascialo fare, poi la smetterà e se la prenderà con un’altra. Se ti ribelli, non ti rinnovano il contratto», si era sentita dire. E ancora: «Angela fatti toccare, se no non ti fa lavorare».

Il racconto

«Una volta mi ha bloccata prendendomi da dietro, appiccicandosi alla mia schiena – ha raccontato ancora Angela -. Sono sbottata la notte in cui mi, abbassandosi, mi ha messo la mano tra le gambe. Ho urlato davanti a tutte, con tutto il fiato che avevo». Si sarebbe trattato di un vero e proprio schema: «Una collega mi disse di non accettare il passaggio ai turni notturni, senza darmi spiegazioni. Non le diedi retta. Ho capito dopo». La prima notte, arrivò la prima molestia: «Il capo mi toccò il sedere. Protestai, e mi disse: “Al mio paese si usa così, è solo una toccatina, non vado oltre”. Gli risposi: “Vivi nel paese sbagliato”». La mattina dopo l’operaia telefona alla sua principale. La risposta: «Mai successe cose simili, ma verifichiamo». Eppure cose simili iniziano a ripetersi con regolarità: «Mi prendeva nel corridoio e mi palpeggiava. Poi mi minacciava. Se avessi parlato con qualcuno non mi avrebbero rinnovato il contratto che scadeva a giugno».

Una strada in salita

Le cose non erano migliorate quando aveva provato a rivolgersi ai capi. «Magari scherza. Mi hanno detto – aggiunge – di stare attenta a quello che dicevo. Perché il territorio è piccolo, qui si conoscono tutti e non avrei mai più trovato un lavoro in zona». Ma lei non ha ceduto, e ha presentato denuncia ai carabinieri mentre la pm Antonella Barbera ha aperto un’inchiesta a Torino per violenza sessuale. Ma la percezione che l’incubo sia finalmente finito è lontana: da quando sono accaduti i fatti (nel 2022), ha contattato 120 tra aziende e agenzie interinali in un anno e mezzo e tutte le hanno negato un colloquio o disdetto l’appuntamento all’ultimo. «Una donna su due in Italia subisce discriminazioni e molestie sul lavoro – ha denunciato l’avvocata di parte civile Silvia Lorenzino – ma pochissime denunciano, perché temono le conseguenze. Quanto accaduto dimostra come ciò sia tristemente vero».

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