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Tucker Carlson e l’intervista a Putin, chi è il controverso giornalista americano amante delle fake news

08 Febbraio 2024 - 18:46 David Puente
Giustificandosi, ha sostenuto di essere l'unico giornalista occidentale a voler intervistare Putin, ma è stato smentito dal portavoce Cremlino

Il 4 febbraio 2024, il controverso giornalista americano Tucker Carlson, noto per aver alimentato teorie del complotto sulle elezioni del 2020 e sull’assalto a Capitol Hill, è stato sorpreso sugli spalti del Teatro Bolshoi a Mosca. A rivelarlo è stato il media russo Mash, che ha pubblicato le foto del suo viaggio e del soggiorno in un post su Telegram. Il motivo del viaggio? Un’intervista esclusiva con Vladimir Putin. Questo rappresenta un cambiamento rispetto al 2022, quando durante l’invasione dell’Ucraina dichiarò di non essere interessato a ciò che diceva il Cremlino, per respingere le accuse di fare parte della propaganda russa. Nei giorni successivi alla rivelazione di Mash, Tucker ha pubblicato un video in cui si è giustificato affermando falsamente di essere stato l’unico giornalista occidentale a cercare di intervistare Putin. Tuttavia, questa affermazione è stata smentita dal portavoce del Cremlino stesso, che ha pubblicamente descritto Tucker come un giornalista conveniente per Vladimir Putin. L’intervista sarà pubblicata su Twitter/X questa sera intorno alla mezzanotte (ora italiana).

Le fake news sulle elezioni americane del 2020

In passato, abbiamo trattato Tucker Carlson per le sue fake news a sostegno dell’ex Presidente americano Donald Trump, in particolare riguardo alle teorie del complotto sulle elezioni. In quel periodo, Fox News aveva alimentato la teoria secondo cui il software Dominion fosse responsabile di un presunto broglio elettorale che avrebbe consegnato la vittoria a Joe Biden. Le email di Tucker Carlson sono state cruciali per incastrarlo insieme alla rete televisiva americana, portando quest’ultima a risarcire Dominion con 787 milioni di dollari.

L’assalto a Capitol Hill è Alex Jones

Durante una delle puntate del suo programma, poco prima del suo licenziamento da Fox News, Carlson aveva mostrato dei presunti “filmati inediti” sull’assalto al Campidoglio, cercando di insinuare che lo sciamano QAnon Jacob Chansley fosse in qualche modo colluso con gli agenti di sicurezza, mettendo in dubbio il modo in cui fosse entrato nell’edificio. Questo servizio ha alimentato le teorie del complotto sull’assalto dell’6 gennaio 2021, descritto falsamente da Carlson come “un caos per lo più pacifico”. Tuttavia, Carlson non si rese conto che gli stessi “filmati inediti” smentivano la sua narrativa. Rispetto a Fox News, con Twitter/X è più libero di sostenere personaggi come il guru del complottismo americano Alex Jones.

L’ammissione del portavoce del Cremlino

La presenza del giornalista americano è stata piuttosto insolita, considerando la limitata possibilità per i giornalisti occidentali di operare in Russia. È sufficiente ricordare l’arresto del corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich, accusato di spionaggio. In seguito all’annuncio dell’intervista, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che non era affatto possibile concedere interviste al leader russo ad altri giornalisti occidentali: “Non ha senso, siccome è improbabile che [Putin, ndr] possa trarne beneficio”. Un beneficio che potrebbe essere legato a diversi eventi futuri, come l’approvazione di prossimi pacchetti di aiuti americani all’Ucraina, le elezioni russe, europee e infine quelle americane.

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