Zelensky ringrazia (e dimette) Zaluzhny: «È arrivata l’ora di rinnovare i vertici militari, gli ho proposto di rimanere in squadra» – La foto
Negli scorsi giorni si è sentito parlare di imminenti dimissioni del generale Valery Zaluzhny, popolarissimo comandante in capo delle forze armate ucraine. Ultimamente con il presidente Volodymyr Zelensky non era rosa e fiori e il presidente ha espresso pubblicamente la volontà di un reset ai vertici dell’esercito. «Ho incontrato il generale Valerii Zaluzhnyi. L’ho ringraziato per i due anni trascorsi a difendere l’Ucraina. Abbiamo discusso del rinnovamento richiesto dalle Forze armate ucraine. Abbiamo anche discusso su chi potrebbe far parte della rinnovata leadership delle Forze Armate ucraine. Il momento per un tale rinnovamento è adesso. Ho proposto al generale Zaluzhnyi di restare nella squadra. Vinceremo sicuramente! Gloria all’Ucraina!», spiega Zelensky oggi, diffondendo una foto dell’incontro tra i due, sorridenti. Il sorriso suggerisce una pace tra i due dopo mesi di tensione. Con il generale sempre più popolare e il presidente in calo di consensi.
I met with General Valerii Zaluzhnyi.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) February 8, 2024
I thanked him for the two years of defending Ukraine.
We discussed the renewal that the Armed Forces of Ukraine require.
We also discussed who could be part of the renewed leadership of the Armed Forces of Ukraine.
The time for such a renewal… pic.twitter.com/tMnUEZ3BCX
L’accordo è questo: Zaluzhny fa un passo indietro ma in realtà rimane ancora nell’inner circle del Presidente in un paese in pieno conflitto. Non solo, ha anche voce su chi lo seguirà (“abbiamo anche discusso su chi potrebbe far parte della rinnovata leadership“). «Quella di Zelensky è quindi una vittoria a metà. Come sarà visto questo cambio dai cittadini? Meritano di sapere perché all’improvviso, nel bel mezzo di una guerra orribile, è necessario un simile ripristino», recitava qualche giorno fa un editoriale del KyivPost. Quando Zaluzhny fu nominato nell’estate del 2021 in tanti si chiedevano se fosse stato all’altezza della situazione. Poi è arrivata l’invasione russa, qualche mese dopo, e i fatti hanno parlato più delle chiacchere. Resta da capire se il suo successore sarà altrettanto fortunato.
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