Emanuele Filiberto: «Non escludo di scendere in politica. E su mio padre le polemiche sono uno sport nazionale»
Emanuele Filiberto di Savoia dice che le polemiche sul padre Vittorio Emanuele «sono uno sport nazionale». Mentre lui non esclude una discesa in politica. E la richiesta di riavere i gioielli di famiglia custoditi in Banca d’Italia la porterà avanti. Il principe di casa Savoia parla oggi in un’intervista a La Stampa dopo la morte del padre. E dice che le critiche per la scelta di portare le ceneri nella Basilica di Superga sono «assurde. Superga è la Cripta di Casa Savoia, fatta dai Savoia. Dove altro dovrebbe riposare mio padre? Le polemiche contro di lui sono uno sport nazionale. Dico ‘Va bene’ ma almeno rispettateci in questi giorni difficili per la famiglia». Nel colloquio con Maria Corbi Emanuele Filiberto alla domanda sulla discesa in politica risponde: «Vedremo, è presto per parlarne. Lavorerò comunque per il mio paese come Gran Maestro degli ordini dinastici di casa Savoia e avrò un bel po’ da fare». Infine, sui gioielli: «Sono oggetti di famiglia, privati, legati a ricordi e alla nostra storia. Non hanno niente a che vedere con il terzo comma della 13ma disposizione transitoria della Costituzione. Sono gioielli personali. Dopo il Referendum furono affidati all’allora governatore della Banca d’Italia, Luigi Einaudi. A mio nonno avevano assicurato che sarebbe tornato dopo poco tempo. Per questo decise di lasciare i gioielli».
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