L’Ucraina, i mercenari Usa, la Cia e il sabotaggio di Nord Stream: cosa ha detto Vladimir Putin a Tucker Carlson
La Cia ha sabotato Nord Stream. E in Ucraina la sconfitta della Russia è impossibile: la Nato lo accetti. Vladimir Putin decide di concedere un’intervista a Tucker Carlson, ex anchorman di Fox News. Lo Zar dice che Mosca non ha interesse a espandere la guerra a Polonia e Lettonia, è sarcastico con Joe Biden e affettuoso con Donald Trump. E parla anche di Volodymyr Zelensky: «Una volta gli ho parlato e gli ho detto: perché stai facendo questo? Perché sostieni i neonazisti in Ucraina, quando tuo padre aveva combattuto il fascismo in prima linea? Quello che mi ha detto non lo rivelerò, non sarebbe giusto farlo».
Zelensky
Putin dice che Kiev ha «obbedito agli ordini dell’Occidente», mentre l’Ucraina è «uno stato artificiale creato per volontà di Stalin. L’Ucraina sovietica ha ricevuto un gran numero di territori che non hanno mai avuto nulla a che fare con essa, in primo luogo la regione del Mar Nero». In ogni caso la sconfitta della Russia è impossibile e la Nato deve accettarne le conquiste territoriali. Lo Zar sostiene che era pronto 18 mesi fa a porre fine alla guerra: «I negoziati si erano tenuti a Istanbul e che l’Ucraina aveva firmato l’accordo ma poi aveva ritirato la firma su pressione di Johnson», per il quale «era meglio combattere la Russia». Poi l’invito a Washington: «Voglio dire alla leadership Usa: se davvero volete che la guerra finisca, smettetela di fornire armi all’Ucraina».
Biden e Trump
Putin è stato anche sarcastico nei confronti di Joe Biden: «Non mi ricordo quando è stata l’ultima volta che ci ho parlato. Ma non posso ricordarmi tutto». Poi è andato nel merito: «Perché dovrei chiamarlo? Di cosa dovrei parlargli o implorarlo? “Fornirete queste e quelle armi all’Ucraina? Oh, ho paura, ho paura, per favore non consegnarle”. Di cosa possiamo parlare?». Su Donald Trump ha detto tutt’altro: «Ho avuto un buon rapporto con lui. Non è una questione di leader, è una questione di mentalità». Ha anche aperto a un un possibile rilascio del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato in Russia quasi un anno fa.
Nord Stream e i mercenari
Putin ha anche detto di «aver avuto un ottimo rapporto anche con Bush. So che negli Stati Uniti veniva dipinto come una specie di ragazzo di campagna che non capiva nulla. Vi assicuro che non è così. Penso che abbia commesso molti errori nei confronti della Russia, ma ha esercitato pressioni sugli europei». In relazione al sabotaggio di Nord Stream lo Zar ha accusato i servizi segreti americani: «È stata la Cia a far esplodere Nord Stream», ha sostenuto senza portare prove delle sue affermazioni. Ha anche detto di essere rimasto sorpreso per il silenzio della Germania. E ha assicurato che ci sono «mercenari americani» che combattono in Ucraina, i quali sono il gruppo più numeroso dopo quello dei polacchi, e ha messo in guardia contro qualsiasi idea di inviare soldati regolari dagli Stati Uniti, qualcosa che «porterebbe l’umanità sull’orlo di un conflitto globale molto serio».
Le sanzioni
Infine la politica internazionale: Putin non vede aggressività nella Cina ed è convinto che l’Occidente tema più una Pechino forte rispetto a Mosca. Ma dice agli Usa che usare il dollaro come strumento di pressione nei suoi confronti è sbagliato: «Con le sanzioni economiche gli Stati Uniti «credevano che ci avrebbero portato al crollo totale, ma niente è affondato. Inoltre, altri Paesi stanno riflettendo e accelerando i loro pagamenti di petrolio in yuan (cinesi)».
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