Sgarbi: «Mi sono dimesso. Ringrazio Giorgia Meloni per l’attenzione che mi ha riservato»
Alla fine l’annuncio ufficiale è arrivato: Vittorio Sgarbi ha fatto sapere di essersi dimesso da sottosegretario alla Cultura. «Mi sono dimesso, come annunciato, nelle mani della presidente del Consiglio e la ringrazio dell’attenzione che mi ha riservato», ha affermato il critico d’arte lasciando Palazzo Chigi dopo avere avuto un incontro di quasi un’ora con Giorgia Meloni. Viene così ufficializzata la notizia nell’aria da giorni. La premier, lo scorso 5 febbraio, da Tokyo aveva dichiarato: «Trovo corretta dopo il pronunciamento dell’Antistrust (la scelta di dimettersi ndr) per cui accolgo le dimissioni». Il riferimento era all’istruttoria di 60 pagine su Sgarbi. Il documento recitava: «Il sottosegretario alla Cultura, ha esercitato attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo, a favore di soggetti pubblici e privati, in violazione legge 20 luglio 2004, n. 215». In sostanza dunque si parlava di violazione della Legge Frattini, che dal 2004 definisce come incompatibili una carica di governo con incarichi privati e dietro compenso.