La minaccia degli Houthi all’Italia: «Se guidate la missione Ue nel Mar Rosso a rischio le vostre navi». Tajani: «Non ci facciamo intimidire»
Se assumerà il comando tattico della missione Ue Aspides nel Mar Rosso l’Italia «mette a repentaglio la sicurezza delle sue navi militari e commerciali». Lo dice in un’intervista all’agenzia Adnkronos Nasr al-Din Amer, vice capo dell’Autorità per i media degli Houthi, la milizia filo-iraniana che controlla parte dello Yemen e che dal 7 ottobre ha preso di mira navi occidentali in transito tra il Canale di Suez e il Golfo di Aden. «Colpiremo le navi che aggrediscono il nostro Paese o che ostacolano la decisione di impedire alle navi israeliane di attraversare il Mar Rosso. Questo deve essere chiaro», ha scandito Amer. La decisione di guidare la missione Ue a protezione della navigazione dagli attacchi Houthi, con lancio di missili o tentativi di abbordaggio, sarebbe in altre parole «pericolosa» per l’Italia, conducendola «allo scontro diretto con il nostro Paese», minaccia ancora il portavoce della milizia. «Proteggeremo le nostre navi e non ci faremo intimidire», ha replicato a stretto giro il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ricordando come l’Italia abbia contribuito a ideare l’iniziativa militare europea per evitare che i porti italiani – da Trieste a Taranto, da Brindisi a Genova e Gioia Tauro – «soffrano a causa delle violenze degli Houthi», considerato che l’Italia «ha il 40% del proprio Pil che dipende dalle esportazioni e non possiamo permetterci che l’impossibilità di esportare in quell’area provochi danni ai nostri porti e alle nostre imprese». «Ci auguriamo si possa presto arrivare a una soluzione positiva in quell’area, che si possa arrivare alla pace, anche se non è facile, quindi anche disinnescare ciò che sta accadendo nello Yemen con i ribelli Houthi che attaccano i mercantili in transito nel Mar Rosso», ha ricordato ancora Tajani ni un punto stampa al termine della cerimonia alla foiba di Basovizza.
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