Sanremo, il racconto di un giurato della sala stampa, Fabrizio Biasin: perché non c’è stato alcun ribaltamento su Geolier
Le grandi polemiche di questo Sanremo si sono concentrate soprattutto sul televoto. Fosse stato solo per quest’ultimo, avrebbe vinto Geolier, con il suo 60% di voti raccolti contro il 16% di quelli conquistati dalla vincitrice Angelina Mango. A ribaltare i risultati del televoto sono state le altre due giurie: Sala Stampa e Radio. Nel sistema attuale, ogni giuria pesa il 33%. Oggi, a distanza di due giorni dalla chiusura del Festival, il giornalista Fabrizio Biasini – giurato della Sala stampa – rivela come sono andate le cose nel voto degli addetti ai lavori. Da subito ci tiene a chiarire che, a suo avviso, non c’è stato alcun pregiudizio sul cantante di Secondigliano, come ipotizzato da molti di questi giorni. «Nel corso della settimana gli aventi diritto al voto della sala stampa (compreso il sottoscritto) si sono fatti un’idea sui brani in concorso. Noi, a differenza di tutti gli altri, abbiamo avuto la possibilità di un ulteriore ascolto nel celebre «giorno degli inediti» (15 gennaio). L’indomani i “critici” hanno valutato con buone recensioni sia il pezzo di Mango che quello di Geolier, segno che non esisteva alcun preconcetto di sorta», premette Biasin su Libero.
L’andamento delle serate
Evidenzia, poi, come alle prove della vigilia dell’inizio del Festival, il 5 febbraio, la stampa si sia fatta un’idea più chiara e i pezzi papabili di vittoria siano aumentati: Annalisa, Mahmood, Diodato e Bertè. «Anche Geolier piace, ma non al livello dei primi», precisa. «Poi la distanza tra le giurie esperte e il televoto. I risultati del voto popolare stravolgono quelli del giorno precedente», mettendo l’artista campano al primo posto. Idem per la serata delle cover, ma tra non poche polemiche. «Quattro minuti ben fatti, ma decisamente non imperdibili. Altre cover hanno avuto un impatto scenico che è palesemente superiore anche agli occhi (e alle orecchie) di un plutoniano», prosegue Biasin.
Il voto in massa per Mango
Arriva quindi il venerdì e la spaccatura diventa sempre più profonda e netta: «La vittoria del di Geolier (legittima nei numeri, meno per quello che si è visto sul palco) crea una divisione insanabile: i suoi numerosissimi sostenitori sognano il trionfo e fanno ancora di più “squadra”, i media ritengono che Mango (e non solo lei) sia stata vittima di un’ingiustizia e si schierano più o meno apertamente», scrive il giurato. A quel punto arriva la finale e diventa solo una questione di numeri. La sala stampa decide di votare in massa per Angelina Mango, in gara con La noia, e ribaltare così il voto popolare. Si accendono le polemiche e non manca chi grida allo scandalo. Ma, replica Biasin, «il risultato è figlio di una settimana in cui le azioni di Mango sono salite a dismisura grazie alle sue esibizioni mentre, al contrario, quelle del rapper hanno attizzato a dismisura i suoi sostenitori, ma non tutti gli altri».
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