Vertice al Cairo tra Egitto, Usa, Qatar e Israele, lo spiraglio sull’accordo: «Progressi per una tregua di 6 settimane»
Al Cairo è in corso una riunione tra Egitto, Stati Uniti, Qatar e Israele per discutere su un cessate il fuoco a Gaza. Un obiettivo che Israele vorrebbe limitare a sei settimane, mentre i Paesi arabi puntano alla fine definitiva del conflitto. Presenti, tra gli altri, il capo della Cia William Burns, quello del Mossad David Barnea, il capo dello Shin Bet Ronen Bar e il maggiore generale Nitzan Alon e il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Sono stati ricevuti tutti in mattinata da alti funzionari dell’intelligence egiziana e portati al quartier generale per i colloqui. Nella serata di ieri «fonti egiziani di alto livello vicine al dossier» hanno rivelato al media locale al Qahera che «i negoziati stanno facendo progressi» ma che il Cairo sarebbe pronto «a far fronte a qualunque scenario dovesse delinearsi». Il Time of Israel, che cita fonti informate, ha inoltre riferito come Israele e Hamas avrebbero «fatto progressi» per un cessate il fuoco di sei settimane e per la liberazione degli ostaggi a Gaza. Secondo un esponente egiziano, i mediatori hanno raggiunto «un progresso relativamente significativo». Le parti, stando ai media locali, si starebbero focalizzando sulla stesura di «una bozza finale» per una tregua temporanea con la garanzia di ulteriori negoziati per un cessate il fuoco permanente.
Israele consegna all’Egitto un piano di evacuazione per i civili di Rafah
Grande attenzione è rivolta alla minaccia israeliana di un attacco massiccio a Rafah, al confine con l’Egitto, già più volte bombardata nei giorni scorsi. Stando a quanto riporta il Wall Street Journal, Israele ha preparato un piano che prevede l’evacuazione dei civili lungo la costa di Gaza e l’ha presentato oggi, martedì 13 febbraio, all’Egitto. Il piano, precisa il Wsj, in vista dell’annunciata operazione militare dell’esercito nel sud, individua 15 luoghi, con ognuno 25mila tende, che vanno dalla punta sud di Gaza City fino a Moassi, a nord della città di Rafah, dove al memento ci sono oltre un milione di palestinesi sfollati. Secondo fonti egiziane, Israele stima che i costi dei campi, con strutture mediche, siano a carico di Usa e Paesi arabi.
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