No! La Spagnola non era dovuta ai vaccini contro la meningite
Alcuni utenti vicini al movimento QAnon stanno facendo circolare su Facebook una bufala sull’influenza Spagnola, che risulta la versione aggiornata di una precedente narrazione da noi trattata un anno fa. La pandemia che colpì il mondo un secolo fa sarebbe stata dovuta – secondo questa narrazione – alla sperimentazione finita male di un «vaccino contro la meningite batterica». Vediamo perché si tratta di una vecchia tesi priva di fondamento.
Per chi ha fretta:
- Secondo una clip condivisa su pagine Facebook vicine a QAnon l’influenza Spagnola sarebbe stata causata da un vaccino sperimentale contro la meningite batterica.
- Secondo la narrazione in oggetto le autopsie eseguite all’epoca dimostrerebbero un collegamento con il fantomatico vaccino sperimentale.
- All’epoca vi era la convinzione errata che l’influenza fosse causata da un batterio, tanto che le campagne vaccinali non ebbero alcuna efficacia.
- Dai campioni che è stato possibile conservare qualsiasi esperto ha potuto verificare la presenza genomica di un “parente” dell’attuale H1N1, facente parte dei virus respiratori legati all’influenza stagionale.
- Non risulta da nessuna parte che all’epoca morissero solo i vaccinati.
Analisi
Riportiamo i punti salienti dei verbosi post utilizzati per promuovere una clip dove si sostiene la tesi dell’influenza Spagnola derivata da un vaccino contro la meningite batterica:
VIDEO | L’ INFLUENZA SPAGNOLA DEL 1918 FU CAUSATA DA UNA SPERIMENTAZIONE DI VACCINI DALLA ROCKEFELLER ISTITUT MEDICAL RESEARCH E DA FREDERIK GATES (NONNO DI GATES):NON VI RICORDA QUALCOSA?
[…]
L’industria farmaceutica, sponsorizzata dal “Rockefeller Institute for Medical Research” e da Frederick Taylor Gates, utilizzarono come cavie la prima leva militare degli Stati Uniti.
Le autopsie del dopoguerra hanno dimostrato che l’influenza del 1918 era stata causata da un “vaccino contro la meningite batterica” sperimentale.
Coloro che non sono stati vaccinati non sono stati colpiti.
Morirono di influenza Spagnola solo i vaccinati contro la meningite batterica?
Innanzitutto il patogeno che causa una infezione lo si accerta isolandone la traccia genetica, non mediante mere autopsie. Così noi sappiamo che la Spagnola fu causata da un “parente” del virus H1N1 (oggi è uno dei virus respiratori che causano l’influenza stagionale), perché basandoci sui campioni genetici ch’è stato possibile conservare, questo è quel che risulta. Suggeriamo anche la lettura di uno studio pubblicato su Nature nel 2022, dove se ne analizza la variabilità genomica.
A quali autopsie farebbero riferimento allora le condivisioni in oggetto? Non è chiaro. Del caso riguardante questa narrazione sulle origini dell’influenza Spagnola si erano occupati anche i colleghi di AFP, i quali hanno intervistato il dottor Peter Hobbins, storico delle scienze e tecniche mediche dell’Università di Sydney. Ebbene, non risultano autopsie condotte dopo il 1918 che dimostrino un collegamento tra meningite batterica – o vaccini di qualsiasi sorta – e l’influenza Spagnola.
«Questa portata e intensità dell’infezione non potevano essere state causate dalla proposta vaccinazione sperimentale contro la ‘meningite batterica’ – spiega Hobbins -, in parte perché non esisteva, e in parte perché l’unica campagna di vaccinazione di massa in corso all’epoca era contro l’influenza stessa».
Chiaramente Hobbins non si riferisce a un vaccino contro il virus dell’influenza Spagnola. Nel 1918 era ancora in voga la convinzione (sbagliata) che l’influenza fosse causata da un batterio. Nel 1892 Richard Pfeiffer ne isolò uno dai pazienti infetti che battezzò Bacillus influenzae. Qui si potrebbe aprire un capitolo molto interessante, ma che andrebbe oltre il tema di questo articolo: quello della corsa al vaccino che venne tentata 100 anni fa, ma che contrariamente alla nostra non portò a risultati efficaci.
«I primi tentativi di un vaccino durante la pandemia influenzale del 1918 si basarono su questa convinzione – spiega la pagina dell’OMS dedicata alla Storia del vaccino antinfluenzale -, e fu solo negli anni ’30, quando fu identificato il virus dell’influenza, che il progresso verso un vaccino efficace poté davvero iniziare. […] I ricercatori negli Stati Uniti e in Europa hanno corso per trovare un vaccino efficace contro l’influenza durante gli anni della pandemia e i loro sforzi hanno prodotto centinaia di migliaia di dosi, ma stavano prendendo di mira l’agente patogeno sbagliato».
La fonte su cui si basa la narrazione in oggetto è invece il libro “free-vax” di Eleanor McBean, intitolato Vaccination The Silent Killer. I colleghi di Facta avevano analizzato nel 2021 alcune parti del testo, dove l’autrice sostiene che morirono di influenza Spagnola solo i vaccinati contro la meningite. In questi testi la scarsa dimestichezza di McBean riguardo ai temi trattati è evidente a chiunque abbia una minima conoscenza di medicina o del periodo storico in oggetto:
«Nel libro – spiega la redazione di Facta -, McBean (che era una naturopata) non portava alcuna prova a suo sostegno e dimostrava poca dimestichezza con argomenti medici e sanitari. In un passaggio della prefazione al suo libro “L’ago avvelenato”, ad esempio, descriveva i vaccini come «un’infusione di veleno iniettato nel flusso sanguigno». È noto, al contrario, che i vaccini vengano iniettati intramuscolo».
Conclusioni
Abbiamo visto che non ci sono prove di una origine “alternativa” rispetto a quella nota dell’influenza Spagnola. Ed è del tutto falso ritenere che all’epoca morissero solo gli inoculati con fantomatico vaccino sperimentale contro la meningite batterica.
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