La confessione di Cristian Sodano: «Ho litigato con Desirée e ho iniziato a sparare. Ho ucciso sua sorella per non farla soffrire»
«Lei era ormai fuggita, allora sono tornato in casa e ho esploso ancora due colpi a Renèe. Non era ancora morta e non volevo farla soffrire». A parlare è Cristian Sodano, il maresciallo 27enne della Guardia di Finanza che lunedì 12 febbraio ha ucciso la sorella dell’ex fidanzata Renée Amato (19 anni) e sua madre Nicoletta Zomparelli (49) a Cisterna di Latina. Desyrée Amato, 22 anni ed ex compagna dell’omicida, è riuscita invece a salvarsi nascondendosi in bagno e poi fuggendo dalla finestra. Sodano è stato fermato con l’accusa di duplice omicidio e oggi ha parlato con i poliziotti in un lungo interrogatorio. «Ho litigato e poi ho sparato», ha raccontato il 27enne agli agenti. Dopo il duplice omicidio, Sodano ha telefonato allo zio, che ha subito segnalato l’episodio alle forze dell’ordine. I poliziotti della squadra mobile hanno trovato il 27enne affacciato a una finestra di un’abitazione nel quartiere Q4 di Latina. Sodano non ha opposto resistenza e ha spiegato di aver sparato alla madre e alla sorella della sua ex con la pistola di ordinanza.
Il duplice omicidio
Nel corso dell’interrogatorio di oggi, Sodano non avrebbe tradito alcuna emozione e sarebbe rimasto sempre molto freddo. Stando alle prime ricostruzioni, il 27enne originario di Formia e maresciallo della Guardia di Finanza aveva dormito a casa della ex compagna la notte precedente al duplice omicidio. Nonostante avessero interrotto da poco la propria relazione, Sodano e Desyrée Amato avevano continuato ancora a frequentarsi. Dopo un litigio, il 27enne avrebbe estratto la pistola e l’avrebbe puntata contro la sua ex. Desyrée è riuscita a scappare, prima in bagno e poi in camera della sorella, fino alla legnaia in giardino. Quando ormai era riuscita a fuggire, Sodano ha iniziato a sparare contro sua madre e sua sorella, uccidendole entrambe.
Foto di copertina: Facebook/Cristian Sodano