Prete accusato di abusi sessuali su minori, la difesa: «Gesti sdoganati, come Benigni con Pippo Baudo a Sanremo»
Tra poche settimane, il prossimo 5 marzo, è atteso il verdetto nel processo che vede imputato don Giuseppe Rugolo per violenza sessuale aggravata. Il parroco è stato arrestato nell’aprile 2021 a Ferrara perché ritenuto colpevole di comportamenti e gesti inappropriati con alcuni minori quando era in servizio a Piazza Armerina, nell’Ennese in Sicilia, nella chiesa di San Giovanni Evangelista. Secondo gli investigatori poi la Diocesi avrebbe provato a coprire l’accaduto comprando il silenzio di una giovane vittima, che avrebbe subito le attenzioni del sacerdote per quattro anni tra il 2009 e il 2013. Ma nell’udienza di martedì 13 febbraio i legali difensori hanno rigettato le accuse e minimizzato i comportamenti del parroco, che secondo gli inquirenti salutava e si approcciava ai giovani fedeli toccandoli nelle parti intime. Gli avvocati del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, parlano di «processo mediatico», mentre quelli che rappresentano la parrocchia hanno definito culturalmente «sdoganati» i gesti di don Rugolo, e per questo non processabili. Nell’udienza, a sostegno della sua tesi, uno dei legali ha mostrato le foto del Festival di Sanremo 2002, quando il comico Roberto Benigni toccò il presentatore Pippo Baudo. Secondo gli altri difensori del sacerdote, sarebbe grave rovinare la sua vita per un «non reato». A gennaio la pm Stefania Leonte ha chiesto una condanna a 10 anni di reclusione più le pene accessorie.
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