In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
CULTURA & SPETTACOLOFestival di SanremoGhaliIsraeleMorganMusicaPalestinaRaiSuoni e VisioniTvVideo

Morgan difende Ghali: «Il suo intervento su Israele? Giusto, ripudiamo la guerra. Mi piacerebbe condurre Sanremo» – Il video

14 Febbraio 2024 - 13:33 Redazione
L'attacco del cantane a Mengoni: «Canta bene, ma non è un autore. Troppi scrivono per lui e così non ha uno stile unico»

Nonostante le controversie, anche a livello istituzionale, suscitate dall’appello contro il «genocidio» pronunciato da Ghali sul palco di Sanremo, Morgan prende le sue difese. «Ha fatto un intervento molto corretto dicendo che non è d’accordo con la guerra che Israele sta facendo in Palestina. La nostra Costituzione ripudia la guerra e un Paese che dichiara e fa la guerra a un altro, non può essere un nostro alleato», ha dichiarato il cantautore ospite a La Confessione in onda su Rai 3 ieri sera 13 febbraio. Quello di Ghali, a suo dire, non è stato un intervento di natura politica: «L’ha messa più sul piano umano». Non l’ha presa con la stessa serenità, invece, l’ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar che nei giorni scorsi ha definito «vergognose» le parole dell’artista italo-tunisino, interpretandole come una strumentalizzazione «per diffondere odio e provocazioni in modo superficiale e irresponsabile». All’indomani della conclusione della 74esima edizione della kermesse canora, infatti, si è sollevato un polverone di polemiche con l’amministratore delegato della Rai Roberto Sergio che ha preso le distanze da quanto accaduto sul palco e ci ha tenuto a rimarcare la sua solidarietà «al popolo di Israele e alla comunità ebraica».

«Io Direttore Artistico? L’Italia dovrebbe volerlo»

Quanto invece al Festival di Sanremo in sé, Morgan non sembra essere un grande appassionato. Dice di contestarne «il sistema», ma poi non ci pensa due volte a vedersi Direttore Artistico dello stesso. Solleticato sulla questione, ha replicato: «Non è che io vorrei, l’Italia dovrebbe volerlo. A me piacerebbe come esperienza». Il quid in più che porterebbe a Sanremo lo racchiude in una regola: «Un autore può portare solo una canzone. Ci sono autori che scrivono per tanti cantanti e questo non è sano. Io così farei il bene degli artisti, che invece condividono uno stile. Sembra tutta una grande canzone con un grande testo». Infine, sui grandi complimenti che ha ricevuto Marco Mengoni, vincitore di Sanremo 2023 e co-conduttore alla prima serata di quest’anno, torna a ribadire le sue perplessità: «Canta bene, ma non è un autore. Se solo una persona scrivesse per lui, sarebbe connotato da uno stile, invece che condividerlo con tutti».

Leggi anche:

Articoli di CULTURA & SPETTACOLO più letti