Dagli ammiratori di Putin che festeggiano ai complottisti che vedono la mano occidentale. Le teorie del web sulla scomparsa di Navalny
Dopo l’annuncio della morte di Alexei Navalny, si sono accese diverse discussioni sul motivo della morte, sulle responsabilità e su teorie più o meno infondate. Tra i sostenitori o ammiratori di Vladimir Putin, c’è chi è rimasto in silenzio e chi ha annunciato il decesso senza commentarlo, mentre sui social c’è chi festeggia definendolo come un «pericoloso nazista». Su Telegram spuntano le emoji dello spumante e degli spara coriandoli, segni inequivocabili della reazione istintiva dei seguaci filoputin all’interno dei canali sostenitori del Cremlino come Giubbe Rosse o di Andrea Lucidi, il reporter italiano contestato per le sue attività e pubblicazioni pro Russia nel Donbass.
Come Lucidi, anche altri personaggi seguiti dalle aree filorusse si limitano ad annunciare il decesso senza riportare un commento personale. Tra questi Giorgio Bianchi, il quale si limita a condividere il comunicato di Giubbe Rosse. Altri non riportano o commentano, come Christian Di Marco e come la testata giornalistica L’Antidiplomatico.
Se la parte contraria a Vladimir Putin lo accusa della morte del suo oppositore, l’area che lo difende pone paragoni come quello proposto da Laura Ruggeri, dove in un post Telegram parla di «due morti sospette» affiancando le notizie riguardanti il decesso di Navalny in Russia e quello di Walter Nyamato, delegato keniota trovato morto in un hotel di Washington in questi giorni.
A proposito della difesa a favore del leader russo, il giornalista complottista Cesare Sacchetti parla di «solita operazione di falsa bandiera dei servizi Occidentali per accusare Putin di ciò che hanno fatto invece loro». In pratica, secondo questa teoria sarebbero stati gli occidentali ad uccidere Navalny per fare un torto a Putin.
Sulla scia del “qualcosa di previsto“, vengono diffusi gli screenshot di alcuni media che parlano di Navalny accompagnati da un testo pubblicato inizialmente dal canale Telegram di Daniele D’Orco: «In Occidente c’è stata una reazione fulminea alla notizia della morte di Alexei Navalny. In questi casi, è piuttosto ovvio che i grandi media abbiano già dei coccodrilli pronti». Il clima innescato potrebbe, molto probabilmente, a diffondere svariate teorie infondate da entrambe le parti in causa.
Considerando i big della politica, e uscendo dal mondo dei social, mentre il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni esprime il proprio cordoglio e un augurio affinché venga fatta chiarezza, il suo vice Matteo Salvini pare mantenere il silenzio mentre viene ricordato e contestato per le parole rivolte a Navalny in un’intervista a La Stampa del 2017 (oltre che per l’intesa tra il Carroccio e Russia Unita che non risulta essere mai stato disdettato).
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