Strage di Altavilla Milicia, fermata per omicidio la figlia superstite: «Ha partecipato alle torture dei riti purificatori»
È indagata anche la figlia 17enne di Giovanni Barreca per la strage di Altavilla Milicia, in provincia di Palermo, dove l’uomo ha ucciso sua moglie Antonella Salamone e i suoi due figli Kevin ed Emanuel di 16 e 5 anni. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato aiutato dalla figlia che è sopravvissuta al massacro. La giovane lo scorso 14 febbraio è stata quindi fermata per omicidio, già convalidato dal gip. «La superstite, la figlia primogenita ha partecipato alle torture dei riti di purificazione. Ho trasmesso gli atti alla procura per i minorenni che ha competenza», ha spiegato in conferenza stampa il procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio, «è una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c’è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità che pesa molto sui figli». Per il triplice omicidio è in carcere anche una coppia di Palermo, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Come riferito dal procuratore, i tre si sono conosciuti sui social network. «La coppia di palermitani era in casa al momento del triplice omicidio. La villetta era frequentata solo da loro oltre che dalla famiglia», ha spiegato il magistrato Manfredi Lanza, «i due conviventi sono stati fermati a Palermo la mattina dell’11 febbraio all’interno della loro abitazione, dove sono arrivati il 10 febbraio». Durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip, il padre e marito delle vittime si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il rito purificatore
Gli inquirenti stanno ricostruendo cosa è accaduto nelle ultime settimane a casa Barreca. «Il rito collettivo era iniziato da un mese e coinvolgeva tutta la famiglia Barreca e la coppia che avrebbe partecipato al massacro. Erano tutti preda di un delirio mistico», ha spiegato Cartosio, «le torture fisiche sono iniziate l’ultima settimana da quando i ragazzini non sono più andati a scuola. La madre è stata uccisa prima, forse, perché si sarebbe opposta alle torture ai propri figli». Dai primi rilievi, come riferito dal Corriere della Sera, è emerso che i figli, prima di morire, sono stati percossi con l’attizzatoio del camino e con dei fili elettrici e, perché non gridassero, è stata tappata loro la bocca con degli stracci. Sabato 17 febbraio verrà svolta l’autopsia sui corpi dei due fratellini e della madre.
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