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No! Queste teorie del complotto non mettono in dubbio la veridicità dell’allunaggio

16 Febbraio 2024 - 11:27 Juanne Pili
Le domande della clip hanno già delle risposte sostenute da fonti reali

Ogni tanto qualche condivisione Facebook (stavolta analizzeremo questa clip) che mette in dubbio gli allunaggi torna sempre in circolazione. Va bene essere scettici, ma le domande dei complottisti continuano a essere le stesse da decenni, di cui si ignorano puntualmente le risposte, che sono suffragate da fonti e non sono state mai smentite veramente. La condivisione in oggetto non fa eccezione, presentando i soliti “argomenti” su questi fantomatici complotti lunari. A 50 anni dalla missione Apollo 11 della Nasa, che portò per la prima volta degli astronauti sulla Luna, avevamo dedicato diversi articoli speciali, come la guida «Dieci bufale sulla Luna che dovreste smettere di condividere sui social network»; un approfondimento storico; due interviste al decano dei debunker italiani Paolo Attivissimo, massimo esperto di complotti lunari (qui e qui); due articoli dove spiegavamo perché non ha senso affermare che le missioni Apollo sarebbero state realizzate in un set cinematografico da Stanely Kubrick (qui e qui).

Per chi ha fretta:

  • Circola una clip con alcune domande riguardo alle missioni Apollo, che però hanno già delle risposte e non sottendono alcun complotto.
  • No, il modulo lunare non era fatto di “stagnola”, quello a cui fanno riferimento era il rivestimento della struttura vera e propria.
  • Perché la bandiera sembra sventolare? Perché viene sorretta da un’asta e gli astronauti la fanno oscillare di tanto in tanto.
  • Perché il LEM avrebbe dovuto formarne un cratere? I complottisti non lo spiegano mai chiaramente.
  • Perché non si vedono le stelle? Per ragioni simili a quelle che non ci fanno vedere le stelle di giorno sulla Terra.
  • Perché le ombre non sono parallele? È il “complotto” della prospettiva.
  • Perché le foto sono venute così bene? Vengono “tutte” bene anche quelle dei matrimoni. È la “cospirazione” del mostrare solo quelle venute meglio.
  • L’intervista a Bill Kaysing non ha alcun valore perché l’uomo non ha mai lavorato al razzo Saturn V. Era un archivista di una azienda che abbandonò prima di cominciare i lavori veri e propri.
  • La presunta regia di Stanley Kubrick non ha senso. Caso mai è lui che ha ottenuto preziose dritte dalla Nasa per il suo film 2001 Odissea nello Spazio, dove comunque fece degli errori.

Analisi

La clip sui complotti lunari – condivisa per altro da una pagina dedicata alle fantomatiche Scie chimiche -, viene condivisa con la seguente didascalia:

Per non parlare di tutta quella carta stagnola!

Prima di passare alle domande poste nel filmato, di cui ricordiamo esistere le risposte dettagliate da decenni, spieghiamo per l’ennesima volta la questione del modulo lunare (LEM) che sarebbe stato costruito in stagnola. Si trattava in realtà del rivestimento termico, che copriva la struttura vera e propria del LEM. Grazie a tale protezione il modulo lunare sarebbe stato al riparo dagli sbalzi di temperatura.

Complotti lunari e bandiere al vento

Vediamo ora i principali quesiti posti nel filmato. Per approfondire rimandiamo alle nostre precedenti analisi linkate nell’introduzione, di cui riporteremo degli estratti. Cominciamo dalla bandiera che sembra mossa dal vento.

In condizioni di atmosfera praticamente assente e gravità ridotta, era previsto un kit per il montaggio della bandiera molto particolare, talmente noto e documentato che esiste una pagina Wikipedia apposita. Il telo rimaneva spiegato grazie a un’asta orizzontale detta «flag holder». Se ingrandiamo una storica immagine scattata da Neil Armstrong, che raffigura Buzz Aldrin mentre fa il saluto militare alla bandiera è possibile notare l’asta molto bene. Quindi la bandiera “sventola” semplicemente perché gli astronauti ci passano vicino, facendo oscillare l’asta.

Perché il LEM non ha formato un cratere sotto di sé?

Come mai il modulo lunare non ha formato un cratere sotto di sé? Potremmo rispondere con un’altra domanda: perché avrebbe dovuto esserci un cratere? Trovate nel blog di Attivissimo una spiegazione estremamente dettagliata e con fonti. Riportiamo giusto il riassunto introduttivo:

No – spiega Attivissimo -, non manca: non ci deve essere. L’idea che il motore del modulo lunare dovesse produrre un cratere durante l’allunaggio deriva da alcuni disegni pubblicati dalla NASA prima degli sbarchi. Ma si tratta di rappresentazioni artistiche: i tecnici sapevano già che non si sarebbe formato un cratere, perché le sonde automatiche Surveyor avevano già effettuato allunaggi e trasmesso le immagini del suolo circostante, che non mostravano alcun cratere sotto i motori.

Dal blog di Paolo Attivissimo | «Illustrazione dell’allunaggio realizzata da Norman Rockwell (1966)». Credit: Eric Long, National Air and Space Museum, Smithsonian Institution.

Perché non si vedono le stelle?

La domanda riguardante le stelle è forse la più inflazionata quando si parla di complotti lunari. Ma perché alla Nasa si sarebbero scordati di metterle?

Molto semplicemente – come spiegavamo nella nostra precedente analisi -, le cineprese dovevano funzionare mentre la superficie lunare era illuminata a giorno dal Sole, ragione per cui vennero regolate per ridurne il bagliore, cosa che fece sparire le stelle, ben più fioche.

Perché le ombre sulla superficie lunare non sono mai parallele?

Nonostante la conoscenza nulla sulla conformazione della superficie lunare e delle distanze (anche a causa dell’assenza di atmosfera), ai teorici dei complotti lunari vedere delle ombre che non fossero parallele tra loro, ha fatto pensare che ci fossero più fonti di luce, magari provenienti da appositi riflettori cinematografici. Come si spiegano altrimenti queste «ombre anomale»?

Al banale effetto della prospettiva non pensa mai “nessuno”. Ricordiamo che la mancanza di atmosfera, le anomalie del terreno e la scarsa qualità delle foto utilizzate, gioca un ruolo importante, generando questo effetto ottico. Rimandiamo al blog di Attivissimo Complottilunari per ulteriori approfondimenti. Altrimenti potete vedere un suo esperimento, ch’è possibile ripetere da chiunque nel giardino di casa:

Perché le foto sono venute così bene?

Anche riguardo alle foto che sarebbero venute «tutte» perfette rimandiamo alla spiegazione dettagliata di Attivissimo, altrettanto sostenuta da fonti verificabili. Qui invece riportiamo il sunto introduttivo:

IN BREVE: In realtà ce ne sono anche molte pessime – continua Attivissimo -, ma naturalmente NASA, documentari, libri e giornali di solito preferiscono mostrare quelle migliori e più interessanti.
IN DETTAGLIO: Nel documentario Did We Land on the Moon?, il narratore, Mitch Pileggi, pone in toni drammatici questa domanda: “Se le fotocamere erano così difficili da maneggiare, come fu possibile scattare migliaia di foto nitidissime e perfettamente inquadrate?” e Bill Kaysing rincara la dose: “Le foto che vediamo, quelle che sarebbero state scattate sulla Luna, sono assolutamente perfette!”.

La testimonianza di Bill Kaysing

Spesso chi sostiene la teoria dei complotti lunari usa le affermazioni che Bill Kaysing ha riportato nei suoi libri per dare sostegno a tali tesi, spacciandolo per un ingegnere di una azienda che aveva lavorato alla costruzione dei razzi Saturn V, che portarono i primi uomini sulla Luna. Per altro lo stesso autore – considerato il padre dei complotti lunari -, partorì anche l’idea che gli allunaggi fossero stati girati un uno studio cinematografico, con la regia di Kubrick. Di questa narrazione ci occuperemo nel prossimo paragrafo.

Ad ogni modo Kaysing aveva realmente lavorato per la Rocketdyne, società che riforniva la Nasa. Ma l’uomo, laureato in letteratura inglese, era impiegato come archivista. Con tale incarico curò anche le pubblicazioni tecniche dell’azienda. Solo che questa si ritirò dai lavori dell’Agenzia spaziale già nel 1963. Insomma, Kaysing a prescindere dai titoli accademici non avrebbe comunque potuto vedere niente riguardo alle missioni Apollo.

Kubrick regista degli allunaggi?

Frutto della fantasia di Kaysing, l’idea che gli allunaggi fossero stati girati da Kubrick non ha alcun fondamento. Sono proprio i filmati delle missioni a smentire queste tesi.

Data la ridotta gravità lunare e l’assenza di un’atmosfera – spiegavamo nella precedente analisi -, la polvere nei filmati delle missioni Apollo si comporta sempre in un modo allora inaspettato: non forma nubi ma schizza via descrivendo delle parabole.

Riportiamo a titolo di esempio le immagini del Rover di una delle ultime missioni Apollo. Per maggiori informazioni su questo veicolo lunare trovate un nostro articolo apposito:

Kubrick nel suo film non prova nemmeno a simulare la polvere parabolica – continuavamo nella nostra analisi -, né tantomeno poteva aspettarsi un comportamento diverso della polvere lunare. Questo lo possiamo vedere proprio in una scena del film, dove la sua idea di modulo per l’allunaggio (il Lem), scende sulla superficie lunare rilasciando una nube di polvere.

Ecco come Kubrick rappresentò la nube che si sarebbe formata attorno al suo modello di veicolo lunare, chiaramente non corrispondente con quanto si è visto nei filmati delle missioni Apollo:

Conclusioni

Abbiamo visto, punto per punto, che esistono già le risposte alle domande poste nel filmato, che per altro sono vecchi cavalli di battaglia dei teorici dei complotti lunari, i quali non sono mai riusciti a presentare prove reali della presunta cospirazione. Tutte le risposte che forniamo in questa analisi invece, rimandano a precedenti articoli e vi accompagnano nel risalire alle fonti reali, in modo da potervi dare gli strumenti per approfondire. A proposito, suggeriamo la lettura dell’eBook disponibile online gratuitamente Luna? Sì, ci siamo andati, di Attivissimo, ch’è tutt’oggi un punto di riferimento importante per verificare correttamente le tesi complottiste sugli allunaggi, e cominciare ad approfondire la vera storia della corsa alla Luna e delle missioni Apollo.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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