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Altavilla Milicia, la telefonata di Barreca ai carabinieri: «Mia moglie era posseduta, ora è morta». La figlia 17enne: «Avevo paura»

18 Febbraio 2024 - 20:31 Ugo Milano
giovanni barreca antonella salamone strage altavilla milicia
giovanni barreca antonella salamone strage altavilla milicia
Il gip ha convalidato l'arresto in carcere per la coppia che avrebbe aiutato il padre nel triplice omicidio

Ci vorranno altri interrogatori, altre analisi, altro lavoro nelle indagini per stabilire l’esatta catena di eventi che ha portato alla morte di una donna e due dei suoi figli ad Altavilla Milicia, nel Palermitano. Quello che è chiaro a tutti, a partire dagli investigatori, è che si è trattata di una strage familiare terribile, dopo giorni di sevizie e torture sulle vittime. Il padre di famiglia, Giovanni Barreca è indagato per il triplice omicidio. Con lui anche la figlia 17enne, unica sopravvissuta, e una coppia di palermitani, Sabrina Fina e Massimo Carandente, accusati di complicità nella strage. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l’arresto in carcere dei due, specificando che «hanno dimostrato una particolare pervicacia criminosa e risultano inseriti all’interno di un gruppo “religioso” più ampio», motivando la sua decisione per il «rischio di reiterazione del reato», la loro «indole malvagia» e il rischio di fuga. Secondo i verbali usciti in questi giorni, la 17enne avrebbe confessato di aver partecipato al triplice omicidio e per questo risulta indagata, sebbene la sua posizione sia ancora al vaglio degli inquirenti. Da una prima ricostruzione che emerge dalle indagini, gli investigatori ipotizzano che Barreca si fosse convinto – anche a causa della manipolazione di Fina e Carandente – che la sua famiglia fosse perseguitata dai demoni e fossero necessari dei riti purificatori violenti per liberarla dal male.

«I demoni mi stanno mangiando»

La strage si è compiuta con l’uccisione dei due fratelli, Kevin ed Emanuel di 15 e 5 anni, e di loro madre Antonella Salamone, il cui corpo è stato poi bruciato e sotterrato in un terreno vicino. A quel punto, Barreca ha chiamato i carabinieri: «Buonasera, mi devo consegnare. Anche se vi dico perché non ci credete. Quando uno vuole fare la volontà di dio gli spiriti si ribellano. Mia moglie era posseduta. In pratica è morta mia moglie. I demoni mi stanno mangiando pure a me. C’ho mio figlio, ho due morti e una l’ho lasciata lì», ha detto ai militari tra farneticazioni religiose e frasi confuse, «la volontà di dio è fare le cose giuste. Gli spiriti mi hanno bloccato pure la macchina perché non vogliono che vado avanti a fare la volontà di dio».

Il racconto della sopravvissuta

È la figlia 17enne di Barreca a raccontare agli inquirenti cosa è accaduto in quei giorni. Provando a ricostruire il delirio e l’orrore, spiegando il suo ruolo, non nascondendo la paura di finire come la madre e i fratelli. «Mia madre veniva torturata a turno da Sabrina e Massimo», spiegando come venisse utilizzato un phon ad alte temperature, una pinza del camino incandescente e una padella per percuoterla, «mio padre guardava, io e Kevin eravamo in piedi e ci scambiavamo sguardi, capendo che la cosa non fosse normale». E aggiunge: «Ho detto a Kevin che volevo andarmene di casa. Mia madre mi diceva di chiamare i carabinieri, ma io per paura di essere torturata non l’ho fatto. Mentre la torturavano le dicevano che era un demone. Questo fatto è avvenuto qualche giorno fa. Mia madre è morta il 9 febbraio. Sabrina e Massimo mi hanno detto che ha avuto un infarto mentre si trovava distesa a terra in cucina».

Poi ricostruisce come il corpo della madre sia stato seppellito fuori casa: «Volevano farla cremare, l’hanno messa su delle tavole di legno e l’hanno portata nella parte sopra la mia casa, un terreno in salita, e l’hanno seppellita li, precisamente vicino ad una cascina. Hanno scavato la buca con piccone e pala che aveva mio padre. La buca l’ha scavata lui con Kevin, e sempre loro l’hanno messa nella buca. Sabrina e Massimo guardavano, e dicevano di portare li tutte le cose di mia madre e metterle nel pozzo. Tazze da collezione, attrezzi da cucina, alcune bomboniere: dicevano fossero maledetti. Poi hanno coperto e dato fuoco a tutto, compresa mia madre». Ma l’orrore non è terminato, e descrive le sevizie sui fratelli alle quali ha assistito. «Le torture verso Manuel erano finalizzate a liberarlo dai demoni. Loro dicevano di non vedere un bambino di 5 anni ma un demone», dice riferendosi alla coppia che nel frattempo si era trasferita a casa loro, «in tutte e tre le occasioni in cui hanno torturato sia mia madre che Manuel, io ho assistito. Non sono mai stata torturata, Kevin solo sabato. Sabrina intanto mi chiedeva di riportare in vita Manuel, ed ha accusato anche me di essere un demone. lo ho assistito a tutto, poi me ne stavo andando ed hanno iniziato a dire che se facevo così non ero “una figlia di Dio”. Ero distrutta, non ho fatto niente. Sono stato costretta ad assistere a tutta la scena. Dopo tutte queste cose, mi hanno messo una benda sugli occhi».

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