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Le tre ipotesi dietro la strage del cantiere a Firenze: il sospetto degli operai a nero, i lavori con 61 subappalti

18 Febbraio 2024 - 08:58 Ugo Milano
Gli accertamenti in corso riguardano anche le condizioni con cui erano stati assunti tutti gli operai del cantiere. Secondo testimoni, dopo l'incidente è scattato un fuggi fuggi per paura dei controlli

Sono tre finora le ipotesi dietro il crollo al cantiere del nuovo centro commerciale Esselunga di Firenze, in cui sono morti quatro operai e un ultimo ancora dato per disperso. Sul caso indaga la procura fiorentina, che al momento ha potuto aprire solo un fascicolo a carico di ignoti. I reati ipotizzati sono omicidio colposo plurimo e crollo colposo. I nomi dei possibili indagati sono attesi nei prossimi giorni, possibile non prima delle autopsie sui corpi delle vittime. Come spiega La Stampa, non ci sono ancora piste privilegiate nell’indagine ancora tutta da costruire. Ogni ipotesi al momento pesa quanto un’altra su che cosa abbia provocato quel crollo alle 8.52 di venerdì 16 febbraio. La prima ipotesi è che una putrella abbia ceduto per un problema strutturale, ma non si può neanche escludere che il pezzo prefabbricato sia già uscito difettato dallo stabilimento. La seconda ipotesi riguarda un possibile difeso nella costruzione dello scheletro del nascente supermercato. E infine la terza ipotesi, che riguarda l’errore umano: mentre gli operai al lavoro gettavano il cemento di una soletta, qualcuno potrebbe aver commesso un errore, frutto di una svista che lo ha portato a violare le norme di sicurezza.

Le 61 società in subappalto

Sin dalle prime ore dopo la tragedia, le polemiche hanno riguardato soprattutto la galassia di aziende coinvolte nel cantiere, in un reticolo di subappalti che coinvolgerebbe 61 aziende. Il lavoro di riqualificazione dell’ex Panificio militare di Firenze da 35 milioni di euro sono partiti il 26 luglio 2021. La previsione iniziale era che il cantiere dovesse andare avanti per un massimo di 1.200 giorni, coinvolgendo circa 100 lavoratori. Società committente dei lavori è La Villata spa, immobiliare al 100% di Esselunga, da un anno presieduta dall’ex ministro Angelino Alfano. L’impresa che esegue i lavori è l’Aep Attività edilizie pavesi srl, con sede a Pieve del Cairo in provincia di Pavia. Le due società sono le stesse del cantiere di un altro supermercato Esselunga a Genova, dove tra febbraio e aprile 2023 si sono registrati due incidenti, entrambi senza decessi. Per il primo incidente di febbraio, quando era crollata una soletta, tre operai sono rimasti feriti. Alla fine degli accertamenti, per la società edile è arrivata solo una contravvenzione. Per il secondo incidente, in cui è crollata una griglia metallica che ha ferito un operaio, l’inchiesta della procura di Genova è ancora in corso.

Il ruolo della Aep

A Firenze la Aep è la ditta incaricata di realizzare l’opera. Materialmente però i lavori sono eseguiti da altre società. La Aep ha tra i suoi dipendenti solo responsabili tecnici, spiega La Stampa. È considerata una «General contractor», che di fatto coordina il cantiere, affidando i lavori ad altre aziende. Nelle ultime comunicazioni ufficiali alla Asl di Firenze, si conterebbero 61 ditte. Alcune grandi come la Vangi, specializzata in movimento terra, o la Rdb di Pescara, colosso dei prefabbricati. Altre molto piccole, spesso intestate a stranieri. Come quelle a cui potrebbero appartenere le vittime, che per lo più venivano da Palazzolo sull’Oglio, nel Bresciano.

I sospetti sui lavoratori a nero

Gli accertamenti in corso riguardano anche due degli operai morti nel cantiere, che sarebbero stati senza permesso di soggiorno. I due quindi sarebbero stati ingaggiati senza un vero e proprio contratto, quindi a nero. I tecnici della Asl sono stati incaricati dalla procura di chiarire nel dettaglio la posizione dei singoli lavoratori. Come riporta Repubblica, non sarebbero casi isolati, visto quanto raccontano alcuni testimoni, ancora da confermare: subito dopo l’incidente, si è scatenato un fuggi fuggi generale tra gli operai ancora nel cantiere, per il timore di controlli.

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