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New York, i funerali dell’icona transgender diventano un caso. Il parroco: «Un sacrilegio, faremo una messa di riparazione»

19 Febbraio 2024 - 09:40 Redazione
L'addio a Cecilia Gentili nella cattedrale di San Patrizio ha mandato su tutte le furie i tradizionalisti

A New York è polemica per i funerali di Cecilia Gentili, 52 anni e icona della comunità Lgbtq+. La cerimonia si è svolta giovedì 15 febbraio nella cattedrale di San Patrizio, un gioiello di architettura neogotica incastrata tra i grattacieli della Grande Mela. I funerali di Gentili, stando a quanto dichiarato dal reverendo Enrique Salvo, parroco di St. Patrick, avrebbero dovuto coinvolgere solo la famiglia e alcuni conoscenti stretti. Alla cerimonia si sono presentate invece circa mille persone, compresi alcuni giornalisti delle principali testate americane. Un fatto che proprio non è piaciuto al reverendo Salvo: «Grazie a tutte le persone, e sono tante, che ci hanno fatto sapere di condividere la nostra indignazione», ha detto il parroco della cattedrale di San Patrizio.

L’indignazione

A scatenare l’indignazione è l’abbigliamento fantasioso dei circa mille ospiti che si sono presentati per dare l’ultimo saluto a «Santa Cecilia», come è stata ribattezzata l’ormai ex comunità Trans. Cecilia Gentili è nata in Argentina nel 1972 ma ha vissuto a New York per oltre vent’anni. Ex prostituta e attrice, negli anni è diventata un’icona della comunità transgender. Al suo funerale alcuni fan si sono presentati con un cartello che recitava: «Santa Cecilia, madre de todas las putas». In italiano: «Santa Cecilia, madre di tutte le puttane». E sono proprio cartelli come questo ad aver suscitato l’ira del parroco di San Patrizio, così come l’abbigliamento di chi si è presentato in chiesa con minigonne, calze a rete o con foto di Cecilia Gentili con un’aureola sopra la testa.

Il parroco

«La cattedrale sapeva solo che la famiglia e gli amici chiedevano una messa funebre per una persone di fede cattolica – ha raccontato il parroco Enrique Salvo – e non aveva idea che la nostra preghiera e la nostra accoglienza sarebbero state degradate in modo così sacrilego e ingannevole». Il prete ha annunciato che verrà celebrata una «messa di riparazione».

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